Uno di quei calciatori che, in una squadra, non è appariscente, ma serve come il pane. Oggi per lui una nuova vita.
Una carriera da calciatore dipanatasi in alcune squadre molto importanti. Per lui, anche l’esordio in nazionale. Ma, ritiratosi, non ha smesso di stupire. Avete riconosciuto questo bambino che ha coronato tutti i suoi sogni?
Centrocampista centrale con attitudini difensive. Uno di quei calciatori che, in una squadra, non è appariscente, ma serve come il pane. E, infatti, nel corso della sua carriera ha militato in squadre molto importanti come l’Olympique Marsiglia, l’Arsenal, il Crystal Palace e il Getafe. In Italia, invece, lo abbiamo apprezzato con la maglia del Milan. Avete capito di chi stiamo parlando?
La maggior parte della sua carriera, comunque, nell’Arsenal, in due tranche. In tutto, con i Gunners, 168 presenze e 10 reti. Con il Milan, invece, in cinque anni 96 presenze e 7 reti. Allora? Adesso avete capito?
Vi diamo, quindi, l’indizio decisivo. Il nostro bimbo è di nazionalità francese, anche se il papà ha origini laziali. Con la casacca della nazionale transalpina ha disputato tre presenze.
La seconda vita del bimbo-calciatore
Stiamo parlando, evidentemente dell’ex calciatore Mathieu Flamini. Nato a Marsiglia il 7 marzo 1984, Flamini si è ritirato da alcuni anni, ma non ha smesso di far parlare di sé. Per cause molto nobili, peraltro.
L’ex giocatore francese, infatti, è una persona molto attenta al clima e all’ambiente. Oggi gestisce la sua azienda, la GF Biochemicals, specializzata nella produzione di solventi a base di acido levulinico, poi rivenduti a industrie di cosmetici, prodotti per la casa, vernici e fertilizzanti. Un’attività che, in vero, Flamini aveva avviato già mentre calcava i terreni di gioco e proprio ai tempi del Milan. Infatti, l’azienda, negli anni, ha stipulato accordi anche con il Politecnico di Milano e l’Università di Pisa.
Molto attento alle biotecnologie e all’economia circolare, negli anni successivi, insieme all’ex-compagno di squadra Mesut Ozil, Flamini ha fondato un’altra società, la Unity, dedicata alla commercializzazione di prodotti cosmetici eco-sostenibili. Insomma, potremmo definirlo anche un intellettuale. La sua prima passione, infatti, è sempre stata il calcio, ma ha visto in prima persona gli effetti negativi dell’uomo sul pianeta e ha deciso di spendersi contro l’inquinamento chimico.
E, in effetti, il pensiero con cui ha accompagnato, tramite i propri social, la foto di sé stesso da bambini è molto profondo: “Se qualcuno avesse detto a questo bambino all’età di 5 anni che avrebbe vissuto il suo sogno di calciatore professionista e ora sarebbe diventato l’amministratore delegato di un’azienda biochimica, non credo che ci crederei…”.