Per molti è un vero e proprio sogno, ma non sanno come fare: ecco come diventare un arbitro e quali sono i requisiti
Il calcio è senza dubbio lo sport principale in Italia, seguito da milioni di appassionati in tutto il paese.
Tuttavia, non tutti i giovani sognano di diventare calciatori professionisti. Alcuni, infatti, aspirano a diventare arbitri, con il desiderio di dirigere partite importanti e prendere decisioni cruciali sul campo. Se sei uno di quelli che ha questo sogno, nel resto di questo articolo ti mostreremo come diventare arbitro e quali sono i requisiti necessari per farlo.
Tra i protagonisti di una partita di calcio, il direttore di gara occupa senza dubbio un ruolo di primaria importanza. Da come gestisce la partita, infatti, dipende l’esito finale e la giusta valutazione di ogni azione in campo. Un arbitro deve avere le qualità e le competenze necessarie per dirigere la partita nel modo migliore, garantendo la corretta applicazione delle regole e la tutela dei giocatori. Nel resto di questo articolo, mostreremo quindi come diventare un arbitro e quali sono i requisiti da soddisfare per ricoprire questo importante incarico.
Per diventare un arbitro di calcio di alto livello, è necessario avere un’ottima preparazione che richiede uno studio costante. Si può iniziare questo percorso iscrivendosi a una facoltà di Scienze Motorie, anche online, per conseguire un titolo di laurea riconosciuto dal Miur. Questo percorso di studi può aiutare il futuro arbitro a padroneggiare la comunicazione interpersonale anche in situazioni di stress. Dopo il conseguimento della laurea, bisogna partecipare ai corsi gratuiti organizzati dall’Associazione Italiana Arbitri (AIA) che recluta e forma i futuri arbitri. I corsi durano circa tre mesi e culminano in un esame finale che consiste in test tecnici, una prova orale e un test di idoneità atletica. Bisogna soddisfare i requisiti richiesti dall’AIA, tra cui l’età compresa tra i 15 e i 35 anni, il titolo di studio della scuola media inferiore, il certificato di idoneità alla pratica agonistica e sportiva generica, e una condotta civile e sportiva irreprensibile.
Per diventare arbitro di calcio, è necessario superare l’esame AIA e iniziare nella categoria “Giovanissimi” con un rimborso per prestazione effettuata. Durante la carriera, l’arbitro deve partecipare regolarmente alle riunioni tecniche obbligatorie e dirigere un numero minimo di partite all’anno per essere esaminato da commissari speciali che valuteranno il suo operato per eventualmente promuoverlo alla categoria successiva. È importante mantenersi sempre aggiornati sul regolamento calcistico e sulle tattiche delle squadre, ma anche allenare corpo e mente poiché durante le partite si deve correre continuamente per stare al passo con l’azione. In alternativa, si può diventare assistente arbitrale o allenatore di calcio.
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