È una storia agghiacciante, quella che riguarda tre giovani ragazze partite per le vacanze e non tornate mai più a casa.
Troppo spesso succede di fare i conti una realtà più spietata e crudele della fantasia. Questo è quanto successo pochi giorni fa a tre ragazze partite per l’Ecuador. A riportare la macabra notizia dell’assassinio è stato Mirror UK che ha svelato anche alcuni particolari da brividi.
Specialmente per quanto riguarda l’ultimo messaggio mandato da una di loro prima di morire. I dettagli sono agghiaccianti. Ma è necessario fare un passo indietro per avere il quadro quanto più chiaro possibile.
Le tre ragazze uccise avevano tra i 19 e i 21 anni e si erano da poco recate da Santo Domingo, loro luogo di origine, in Ecuador per andare incontro ad una vita migliore. Invece ad attenderle hanno trovato qualcosa che nessuno, o forse pochissime persone, avrebbero mai immaginato.
Tre ragazze sgozzate in spiaggia: l’ultimo messaggio prima di morire
Una vicenda da vero e proprio film dell’orrore. Era inizio mese quando Denisse Reyna, Yuliana Macias e Nayeli Tapia sono state trovate sgozzate in spiaggia. La loro ultima apparizione, prima di essere casualmente ritrovate da un gruppo di pescatori del posto e dai loro cani, che si sono subito accorti dell’odore di decomposizione, risale ormai a qualche giorno fa.
A distanza di poco tempo dall’accaduto, giusto qualche giorno, sono stati ritrovati i cadaveri con palesi segni di torture. La morte, tuttavia, stando alle indagine, sarebbe riconducibile allo sgozzamento. La cosa che però ha inquietato, forse addirittura di più dei fatti stessi, è l’ultimo messaggio mandato da una delle tre ragazze.
Ad aver avvertito il pericolo più delle altre è stato Nayeli, la più grande delle tre ragazze, che in tarda serata, prima dell’omicidio, aveva mandato un messaggio alla sorella condividendo con lei la sua posizione. Il tutto accompagnato da un messaggio dove ammetteva di sentirsi in pericolo.
Quella è stata la sua ultima comunicazione prima di morire. La 21enne Nayeli ha lasciato una figlia di 4 anni. Se si era recata in Ecuador alla ricerca di una vita migliore, lo aveva fatto anche per la figlia.
Lo sviluppo delle indagini: si cercano altre persone
Le successive indagini hanno poi confermato che la posizione mandata dalla ragazza era la stessa dove si è consumato il delitto. I genitori delle vittime si sono poi recate in obitorio dove hanno dovuto riconoscere i corpi. Lì è stata ufficialmente divulgata la notizia.
Gli stessi genitori hanno anche confermato di sapere che le loro figlie si sarebbero dirette in spiaggia con amici. Se l’assassino, o gli assassini, facevano parte della compagnia, è ancora tutto da accertare.