Assegno unico, preoccupazione per gli Italiani: bisogna restituire 210 euro

Sta per arrivare una bruttissima notizia per chi ha percepito l’Assegno Unico. Infatti, molti italiani sono preoccupati poiché devono restituire 210 euro.

L’Assegno Unico per i figli è una misura sociale che prevede un unico assegno mensile a sostegno delle famiglie con figli a carico, al fine di garantire loro un reddito sufficiente per far fronte alle esigenze quotidiane.

Assegno Unico
Preoccupazione per alcune famiglie italiane (chesuccede.it)

L’assegno unico sostituisce diverse prestazioni sociali preesistenti, come l’assegno al nucleo familiare (ANF), l’assegno per il nucleo familiare con tre o più figli a carico, il bonus bebè e la detrazione fiscale per i figli a carico. Molte famiglie italiane, però, sono preoccupate poiché devono restituire 210 euro.

Ecco chi dovrà restituire 210 euro

Ogni mese l’INPS calcola l’importo dell’Assegno Unico Universale in base all’ISEE. Si parte da un minimo di 50 euro fino a un massimo di 175 euro per chi ha un ISEE che non supera i 15 mila euro. C’è però una somma extra da poter richiedere, una maggiorazione per un massimo di 30 euro al mese per figlio che viene riconosciuta solo in un caso, ovvero per le famiglie i cui genitori percepiscono entrambi un reddito da lavoro, e quindi si prevede che ci siano spese extra come scuola privata o babysitter. E proprio un cavillo normativo ha generato confusione facendo in modo che l’INPS potesse richiedere indietro i soldi.

Famiglie italiane Assegno Unico
Alcune famiglie potrebbero dover restituire 21 euro (chesuccede.it)

La richiesta della somma maggioritaria è stata fatta da tutte le famiglie, quindi anche dai nuclei monogenitoriali. È qui che all’INPS “non tornano i conti”, ed ha pertanto da ottobre, ridotto la somma dell’assegno Unico Universale per le famiglie composte da un solo genitore che fino a quel momento avevano chiesto e ottenuto la maggiorazione. Altra scelta da fare per l’INPS sarebbe quella di richiedere le somme percepite erroneamente per i 7 mesi antecedenti. Si tratta quindi di circa 210 euro massimi, per ogni figlio a carico.

Le famiglie monogenitoriali che hanno richiesto la somma vedranno accreditarsi, ogni mese, un Assegno Unico ridotto. L’Inps, infatti, attraverso un conguaglio, provvederà al recupero sui prossimi assegni. Questa al momento sarebbe l’unica buona notizia per le famiglie che, in ogni caso, dovranno restituire le somme non dovute.

I problemi dell’Assegno Unico

Uno dei problemi principali dell’assegno unico è legato alla sua efficacia nel combattere la povertà. Nonostante il pagamento dell’assegno unico, ci sono ancora molte famiglie che vivono in condizioni di povertà e l’assegno potrebbe non essere sufficiente per soddisfare le loro esigenze. Inoltre, l’assegno unico potrebbe non essere distribuito equamente, in quanto alcune famiglie potrebbero essere più bisognose di altre.

Un altro problema dell’assegno unico è la sua gestione e amministrazione. La distribuzione dell’assegno unico richiede una vasta quantità di risorse, sia dal punto di vista umano che tecnologico, per garantire che i pagamenti siano effettuati in modo corretto e tempestivo. Inoltre, l’assegno unico potrebbe essere soggetto a frodi e abusi, con alcune famiglie che potrebbero tentare di ottenere il pagamento dell’assegno senza avere diritto a tale sostegno.

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