Se sei un ritardatario e non vuoi saltare il pranzo, questo snack veloce ti risolverà la giornata. Ecco come fare.
Il pranzo è uno dei pasti più importanti della giornata e non bisogna saltarlo per nessun motivo al mondo. In questo nuovo video, vi faremo vedere la soluzione ideale.
A volte, a causa del traffico oppure di una giornata intensa a lavoro, non riusciamo a trovare il momento giusto per pranzare. Ma grazie a questo snack, riuscirai a gustarti un pasto semplice e veloce.
Questo snack veloce ti salverà la giornata
Come ci suggerisce Loredana Pugliese, in questo video vi faremo vedere come preparare dei semplicissimi crackers al formaggio. Il primo passaggio da fare è ricavare delle scaglie di formaggio con un pelapatate. Successivamente posizionate i crackers su una placca da forno ricoperta con carta forno, facendo un unico strato e ponendoli ben vicini tra loro.
A questo punto spolverizzateli con il formaggio, un pizzico di paprika ed altre spezie in polvere. Fate scaldare in forno preriscaldato a 180 gradi per 10 minuti e successivamente sistemate i vostri crackers al formaggio su un piatto da portata e serviteli in tavola ben caldi. Accompagnate il tutto (se volete) con un calice di prosecco.
La storia del formaggio nasce nell’antichità
La storia del formaggio ha origine dall’antichità, ma acquista spessore solo a partire dal Medioevo. A lungo ritenuti cibo da poveri, a partire dalla seconda metà del Trecento i prodotti caseari entrano a far parte dei piaceri della tavola.
I Romani erano produttori e consumatori di formaggio. Oltre al latte degli ovini cominciarono a adoperare anche quello dei bovini e avevano appreso come stagionarli. Una sorta di prima classificazione è riferita da Marco Terenzio Varrone che distingue formaggi vaccini, caprini e pecorini, nelle tipologie freschi o stagionati, preferendo quelli ottenuti con il caglio di lepre o di capretto anziché con il caglio di agnello.
Due secoli più tardi Lucio Giunio Moderato Columella descrive il processo di produzione del formaggio e l’uso di vari coagulanti vegetali quali il fiore di cardo e il latte di fico, attribuendo però la preferenza al caglio di agnello o di capretto. I romani utilizzarono anche lo zafferano e l’aceto per cagliare il formaggio e questa mistura veniva chiamata coagulum. Per accelerare la stagionatura dei formaggi li misero sotto pressione con dei pesi forati (pressatura).