Spid, ecco quanto costeranno i cambiamenti

Il governo Meloni ha messo nel mirino il sistema pubblico di identità digitale ed ecco quanto costerà la chiave di accesso ai servizi online della Pubblica Amminitrazione.

Nell’epoca della digitalizzazione della pubblica amministrazione, lo SPID è uno strumento fondamentale. In tutti i casi in cui, in rete, è necessario assicurarsi che il soggetto sia effettivamente la persona fisica richiedente, lo SPID consente un riconoscimento immediato.

Spid
Ecco quale cambiamento ci sarà per lo Spid

In un futuro prossimo, però, il nuovo Governo avrebbe deciso di intraprendere la via del cambiamento di questo utilissimo programma ed ecco quanto ci costerà.

Il cambiamento dello Spid sarà radicale

Alla festa per il decennale di Fratelli d’Italia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, è stato esplicito: “Dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e a promuovere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale, nazionale e gestita dallo Stato“.

Carta d'identità italiana
Il nuovo Governo vorrebbe promuovere di più la Carta d’identità elettronica

La caratteristica principale dello Spid è proprio la presenza di una serie di gestori che forniscono le identità digitali e gestiscono l’autenticazione degli utenti. Oggi sono dieci: Aruba, Intesa, InfoCert, Lepida, Namirial, Poste italiane, Sielte, SpidItalia, TeamSystem e Tim. I cittadini possono scegliere a chi rivolgersi e, attraverso Spid, usando sempre la stessa password e lo stesso nome utente, accedere con qualsiasi dispositivo ai servizi della Pa abilitati.

Negli ultimi anni la diffusione di Spid è cresciuta esponenzialmente, complici i decreti che dal 2020 hanno promosso l’accesso ai tanti bonus erogati durante la pandemia proprio tramite identità digitale.

L’aumento delle identità digitali è stato poi inserito come obiettivo del Pnrr, tanto che il successore di Pisano nel Governo Draghi come ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, lo scorso maggio ha esultato per aver tagliato il traguardo dei 30 milioni di cittadini con Spid in anticipo rispetto alla tabella di marcia prevista nel Piano. Lo scorso novembre sono stati raggiunti i livelli fissati per il 2024.

La differenza tra Spid e Cie

Secondo il monitoraggio sull’avanzamento della trasformazione digitale, le identità Spid sono arrivate a ben 33.324.270. Quasi un testa a testa con i possessori di carta d’identità elettronica, che a settembre risultavano pari a 31,3 milioni. I due sistemi, però, non sono sovrapponibili.

Lo Spid garantisce una soglia di sicurezza di primo e secondo livello, non sempre del terzo, mentre la Cie è un documento di identità emesso dal ministero dell’Interno e prodotto dal Poligrafico e Zecca dello Stato e rilasciato in presenza al costo di 16,79 euro. Inoltre, la Cie necessita di Pin e Puk, nonché di un lettore apposito da collegare ai dispositivi ed arriva al terzo livello, che è quello richiesto dagli standard di sicurezza fissati dall’Europa per l’identità digitale europea che dovrebbe vedere la luce dal 2025. Un Digital Identity Wallet, sorta di app su cui ognuno di noi potrà caricare i suoi documenti.

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