La prestazione occasionale è una forma di lavoro autonomo, temporanea e saltuaria. Ma cosa succede se superi i 5,000 euro all’anno?
Una delle caratteristiche principali della prestazione occasionale è che il lavoratore autonomo può svolgere fino a 5 prestazioni all’anno per ogni committente, senza che sia necessario il rispetto di particolari formalità o il pagamento di contributi previdenziali e assistenziali.
Questa soglia massima di prestazioni viene definita “limite dei 5.000 euro“, poiché corrisponde alla somma massima che il lavoratore autonomo può percepire in un anno da uno stesso committente, al lordo delle imposte e delle trattenute previdenziali.
Ecco cosa succede se si superano i 5,000 euro
Se il lavoratore autonomo supera il limite dei 5.000 euro, ciò significa che ha svolto più di 5 prestazioni occasionali per lo stesso committente nell’anno in corso, e quindi può essere considerato come un vero e proprio dipendente del committente. In questo caso, il committente è obbligato a trasformare il rapporto di lavoro autonomo in un rapporto di lavoro subordinato, e a sottoscrivere con il lavoratore un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a termine, in base alle esigenze dell’attività lavorativa.
Il superamento del limite dei 5.000 euro può avere delle conseguenze anche per il lavoratore autonomo, poiché comporta il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali relativi alle prestazioni occasionali svolte oltre la soglia massima. Inoltre, il lavoratore può perdere alcune delle tutele previste per i lavoratori autonomi, come ad esempio la copertura assicurativa per gli infortuni sul lavoro, e può acquisire i benefici previsti per i dipendenti, come ad esempio il riposo settimanale, le festività, i permessi retribuiti e il diritto alla maternità.
Cosa fare e come evitare il superamento del limite
Per evitare il superamento del limite dei 5.000 euro, il lavoratore autonomo deve fare attenzione a non svolgere più di 5 prestazioni occasionali per lo stesso committente nell’anno in corso. Inoltre, può utilizzare diversi committenti per svolgere prestazioni occasionali, in modo da non superare il limite massimo di compensi percepiti. In ogni caso, è consigliabile tenere una registrazione accurata delle prestazioni occasionali svolte e dei compensi percepiti.
Al contrario di quanto molti ipotizzano il superamento della soglia di esenzione non comporta l’obbligo di apertura della partita IVA, anche se sarebbe opportuno valutare caso per caso.
L’imposta sostitutiva del 15% prevista dal regime forfettario sarebbe di gran lunga più conveniente rispetto all’applicazione della ritenuta del 20% prevista per la prestazione occasionale e, anche sul fronte dei contributi, è possibile richiedere la riduzione dell’importo dovuto all’Inps.