Badanti, preoccupazione per gli italiani, ecco cosa si rischia

Le badanti sono molto utili in casa o per aiutare persone anziane, ma attenzione a questo imminente pericolo per tutti gli italiani.

Il lavoro domestico è un tipo di lavoro nell’ambito dello scopo di una residenza. Questo lavoro, inoltre, ha una varietà di posizioni, come: governanti, custodi, cuochi, baby sitter, autisti. L’importante è non confondere il lavoro domestico con il lavoro a domicilio, nella quale la prestazione è resa al domicilio del lavoratore.

Ecco il pericolo per tutti gli italiani sulle badanti
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L’impiego del lavoratore domestico che non risulti da registri o altre documentazioni obbligatorie, in pratica senza la comunicazione all’INPS, comporta l’irrogazione di una sanzione da 1,500 € ad 12,000 €, con una maggiorazione di 150 € per ogni giorno di cosiddetto lavoro nero.

Attenzione a questo allarme per gli italiani

Dal primo gennaio 2023, colf, badanti, baby sitter potrebbero costare il 9% in più e, senza interventi del governo in tempi stretti, per le famiglie datrici di lavoro si tradurrebbe in una spesa fino a 125 euro in più al mese, che all’anno diventerebbero 2.000.

2,000 euro in più all'anno per badanti e colf
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Colpa dell’inflazione e, di conseguenza, degli aggiornamenti delle retribuzioni in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo. L’allarme è stato lanciato dalla Fidaldo (Federazione italiana dei datori di lavoro domestico): “Siamo molto preoccupati perché il tempo per intervenire stringe“.

Dal primo gennaio 2023, dunque, scatterà l’aggiornamento delle retribuzioni minime in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo, con l’adeguamento all’80% dell’inflazione. Il che si traduce in un incremento del 9% delle retribuzioni di colf, badanti e baby sitter per le famiglie, già alle prese con un’inflazione che a novembre continua ad essere sopra l’11%.

Entro il 20 dicembre, il Ministero del Lavoro dovrà convocare la Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo, così come previsto all’art. 38 del ccnl, e che in assenza di accordo tra le parti sociali scatterà l’aumento in via automatica.

Ci auguriamo che attraverso un confronto con le parti sociali si possa arrivare ad uno scaglionamento nel tempo di questi incrementi, che peseranno sui budget familiari già gravati dagli aumenti del prezzo del gas e delle bollette“. Queste sono state le parole della Fidaldo.

Per alleggerire il carico della famiglie, dunque, per la Federazione dei datori di lavoro domestico ci sarebbe la necessità sia degli aumenti scaglionati nel tempo, sia di defiscalizzare il lavoro domestico.

“Per scongiurare il rischio di incremento del lavoro nero, fenomeno preoccupante che rischia di dilagare qualora le famiglie dovessero trovarsi nelle condizioni di non riuscire a far fronte a questi aumenti vertiginosi
“, conclude il presidente dell’associazione, Alfredo Savia.

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