La brutta sorpresa per il noto chef ha lasciato tutti senza parole ed ora dovranno intervenire le autorità competenti.
La vicenda è avvenuta a Torino ed il famoso personaggio sta cercando di risolvere i problemi causati da questo spiacevole inconveniente.
Torino è un comune italiano di 844.056 abitanti, è il quarto comune italiano per popolazione ed è capoluogo della Regione Piemonte e dell’omonima città metropolitana.
Il celebre personaggio sotto choc
Nella notte tra lunedì e martedì, nel ristorante del celebre chef Antonino Cannavacciuolo, a Torino, sono entrati in azione alcuni ladri. Dopo aver rotto un vetro della porta finestra che si affaccia sul cortile, i ladri sono entrati negli uffici del “Bistrot Cannavacciuolo”, in via Umberto Cosmo, vicino alla chiesa della Gran Madre.
Dal locale sono stati rubati una ventina di euro in monete, 7 tablet, uno smartphone, due computer con dei file della contabilità, e quattro bottiglie di champagne. Ora sul furto stanno indagando gli agenti di polizia del commissariato Borgo Po. Infatti, sono in corso degli accertamenti su alcune fotocopie di documenti d’identità ritrovate sul posto.
Se calcoliamo il numero totale di crimini in rapporto agli abitanti, scopriremo che la città più criminosa è Milano (7.017 denunce ogni 100.000 abitanti), seguita da Rimini (6.430 denunce ogni 100.000 abitanti) e da Firenze (6.252 denunce). Al quarto posto Bologna con 6.233 denunce ogni 100.000 abitanti. Selezionando un reato particolare, la classifica può tuttavia mutare notevolmente. Per i furti in abitazioni il primato è invece di Asti, con una media di 655 denunce ogni 100.000 abitanti. E ancora, le rapine sono più frequenti a Napoli (157,5 denunce ogni 100.000 abitanti), le truffe e frodi informatiche si verificano più spesso a Trieste (577,4 ogni 100.000 abitanti), e così via.
Sembra proprio che ogni città sia specializzata in qualche tipo di reato, ma è chiaro che è difficile trarre conclusioni perché tra i fattori in gioco ci sono anche l’omertà dei cittadini nel denunciare determinate tipologie di crimine, l’efficienza dei sistemi di allarme impiegati, la capillarità delle forze di polizia e delle forze dell’ordine in generale sul territorio. Ogni conclusione, dunque, dovrebbe essere sempre contestualizzata alla situazione locale.
Per comprendere meglio lo scenario della criminalità in Italia, possiamo fare un passo avanti ulteriore e dare uno sguardo al trend di reati dal 2012 al 2018. Al netto di quanto viene diffuso attraverso i mass media, potrebbe sorprendere scoprire che i dati parlano di una diminuzione di furti e rapine. Infatti, i furti sono scesi da 1.477.000 circa nel 2012 a 1.189.000 nel 2018, mentre le rapine sono scese da 41.281 nel 2012 a 28.390 nel 2018.