Protesi al seno, svelata la risposta al timore più grande, ora lo sappiamo

La protesi al seno potrebbe essere una causa di disturbo per le donne ed oggi andremo a vedere come.

Le protesi mammarie sono utilizzate nella chirurgia estetica o nella chirurgia della mammella, per aumentare le dimensioni e per modificare la forma del seno di una donna o per ricostruire il seno, ad esempio dopo una mastectomia, o nell’ambito della chirurgia per il cambio del sesso.

Protesi al seno possono causare disturbi alle donne?
Fonte web

In chirurgia, esistono quattro tipi di protesi al seno: con soluzione salina, con gel di silicone, con protesi a laccio oppure con protesi a base di tessuto. Oggi andremo a vedere se ci sono possibilità di alcuni disturbi per le donne.

Attenzione alla protesi per il seno

Tramite canali social, una giovane donna ha chiesto se fosse possibile effettuare una mammografia anche avendo delle protesi al seno. La dottoressa Daniela Bernardi, Responsabile della Radiologia Senologica e Screening dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano), ha risposto alla domanda della ragazza. Lo pubblica la Fondazione Veronesi.

Mastectomia
Mastectomia (Canva)

Oggigiorno il numero di donne con protesi mammarie è sempre maggiore. Cresce quindi la domanda, da parte di queste pazienti, se sia possibile o meno eseguire l’esame di mammografia, tanto utile per identificare un possibile tumore in fase pre-clinica. Innanzitutto, è necessario distinguere se le protesi siano state poste a scopo estetico (additivo) o a scopo ricostruttivo dopo un intervento chirurgico di mastectomia per tumore mammario. In caso di intervento estetico, la mammografia va regolarmente eseguita senza alcun timore: il tecnico che gestisce l’esame lo farà considerando proprio la presenza delle protesi ed eseguendo, quando possibile, delle proiezioni specifiche che consentano di studiare il solo parenchima mammario in prossimità della protesi“.

Ed ha continuato: “In caso di intervento ricostruttivo a seguito di mastectomia radicale, dove viene rimosso completamente il parenchima ghiandolare, la mammografia non viene più eseguita perché non è necessaria. In questi casi sarà il medico a consigliare gli esami di controllo più opportuni. Nel caso in cui venga rimosso solo un seno, invece, è necessario continuare ad eseguire la mammografia sulla mammella sana. È fondamentale sapere che se si evita l’esame mammografico non è perché vi sia un pericolo per la protesi, ma semplicemente perché non c’è tessuto mammario da studiare. Il timore che una protesi si possa rompere o dislocare a causa della compressione della mammografia è superato dai benefici di una diagnosi precoce“.

Insomma, avere le protesi mammarie non impedisce di effettuare una mammografia. Lo screening, però, non è più necessario in caso di mastectomia radicale.

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