Molti di noi cerchiamo di inseguire un sogno, grazie ad una passione che ci porta spesso a fare delle cose incredibili, che nemmeno noi immaginavamo di poter fare.
La notizia ha dell’incredibile ed ha scioccato tantissime persone, ma la passione di quest’uomo non si è infranta di fronte alle tante difficoltà.
A volte, i sogni possono diventare realtà e la storia di questo agente di commercio è favolosa.
Il sogno di quest’uomo è divenuto realtà
Quando ha finalmente visto manifestarsi davanti ai suoi occhi l’Aurora Boreale, verde come il suo “Ostinato”, Marco Tenerini si è commosso: “All’improvviso il cielo è esploso, non me la immaginavo così potente: uno spettacolo incredibile, mi è venuto da piangere“. Queste sono state le parole confidate dal ragazzo in una diretta su Instragram mercoledì mattina prima della partenza per Capo Nord.
Marco, infatti, è riuscito ad arrivare alla tappa conclusiva del viaggio in solitaria in sella ad un Ciao del 1984. Il ragazzo ha percorso oltre 4mila chilometri in tre settimane, attraversando Italia, Austria, Germania, Svezia e Norvegia ed affidandosi perlopiù a Google Maps, non senza una serie di imprevisti raccontati col sorriso stampato sul volto nelle (seguitissime) dirette serali sui social.
Una volta, “tradito” dal navigatore, si è ritrovato nei pressi di un castello, in Germania ed a quel punto non ha perso l’occasione di visitarlo. Sebbene fosse costretto a fronteggiare temperature rigide e svariati inconvenienti, come la foratura di una ruota, a cui ha potuto ovviare “grazie alla straordinaria solidarietà delle persone che ho incontrato“, Marco Tenerini ha espresso tutta la sua felicità: “Sono stati i 20 giorni più belli della mia vita. Senza fatica non può esserci felicità: è la sofferenza provata nel raggiungere un obiettivo che lo rende ancora più speciale. Una volta arrivato sotto al Globo, il monumento icona di Capo Nord, mi è venuto ancora da piangere“.
Ci sperava nel lieto epilogo, ma in fondo nemmeno lui ne era convinto appieno, considerata la complessità del viaggio. Su consiglio di un meccanico, aveva imparato ad aggiustarlo da sé quel Ciao comprato online a 400 euro e chiamato “Ostinato” in omaggio alla canzone “Smisurata preghiera” di Fabrizio De Andrè.
Un anno fa aveva completato il percorso francese del cammino di Santiago su di una Graziella attrezzata ad hoc, decidendo poi di tatuarsela sul polpaccio assieme alla conchiglia, simbolo del Pellegrinaggio.
“Ora toccherà a “Ostinato” e al Globo di Capo Nord“, questa é la promessa di Tenerini per far sì che il viaggio in sella ad un vecchio Ciao resti impresso, oltre che nei ricordi, anche sulla pelle.