La lotta ai tumori è una strada impervia e difficile, che costa molto e che non finisce mai. Ma adesso una nuova scoperta mette un altro tassello importante per sconfiggere il male del secolo.
La notizia ha fatto gioire moltissime persone ed ora vedremo se questa svolta si rivelerà tale.
Il tumore é una massa di tessuto che cresce in eccesso ed in modo scoordinato rispetto ai tessuti normali, e che persiste in questo stato dopo la cessazione degli stimoli che hanno indotto il processo.
La verità sulla lotta ai tumori
Un team di ricercatori della Chungbuk National University, in Corea del Sud, ha trovato un modo per coltivare i funghi Cordyceps in un ambiente controllato. È così possibile ricavare la cordicepina, un composto biottivo che potrebbe essere utilizzato in campo farmaceutico per la produzione di nuovi farmaci antivirali e farmaci antitumorali.
Questi funghi sono rari in natura e fino ad ora coltivare cordyceps sani in laboratorio è stata una sfida che ha ostacolato la ricerca scientifica. Però, la professoressa Mi Kyeong Lee della Chungbuk National University e il suo team, incluso il dottor Ayman Turk, hanno trovato un modo per farli crescere in un ambiente controllato senza perdere la loro potenza. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Frontiers in Microbiology.
Di solito, il Cordyceps viene coltivato in laboratorio su cereali come il riso integrale. Tuttavia, gli scienziati hanno notato che i livelli di cordycepin erano molto bassi quando veniva raccolta da Cordyceps coltivato su cereali ed hanno sospettato che il contenuto proteico del riso semplicemente non fosse sufficientemente alto per nutrire il Cordyceps. E così hanno usato grilli, pupe di bachi da seta, vermi della farina, cavallette, larve di fiori a macchie bianche e scarabei rinoceronti giapponesi.
Sono state registrate differenze sorprendenti tra i diversi insetti: il Cordyceps cresceva più grande su bachi della farina e pupe di baco da seta, e meno bene su larve di chafer e cavallette. Tuttavia, la crescita massima non era necessariamente correlata agli alti livelli di cordycepin che il dottor Lee e il suo team cercavano. Sebbene non crescessero così grandi, i Cordyceps coltivati su scarabei rinoceronti giapponesi hanno prodotto i livelli più alti di cordycepin, 34 volte di più rispetto ai quelli registrarti sulle pupe di bachi da seta, i più poveri.
L’indagine ha mostrato che la chiave per la produzione di cordicepina era il grasso dell’insetto, non le proteine, in particolare alti livelli di acido oleico, che potrebbero essere necessari per la sintesi di cordicepina. L’aggiunta di acido oleico a un mangime per insetti a basse prestazioni ha migliorato del 50% la produzione di cordycepin nel Cordyceps cresciuto su di esso.
Con il potenziale terapeutico dei funghi Cordyceps complicato dalla difficoltà di produrre cordycepin in laboratorio, questi risultati offrono speranza ai ricercatori che cercano nuovi farmaci per combattere malattie gravi, come il cancro.