La pillola anticoncezionale e l’aumento di peso preoccupano molte donne, ma vediamo la verità qual è in merito a questo argomento.
Un dubbio da anni attanaglia molte donne che devono o vogliono assumere la pillola anticoncezionale: farà davvero ingrassare? ora lo sappiamo.
La Fondazione Veronesi ha pubblicato uno studio che chiarisce definitivamente uno dei dubbi più grandi per le donne, quello legato alla pillola.
Pillola e aumento di peso, ecco la verità
Il tema dei contraccettivi e le donne è molto sentito, ed è importante affrontarlo con la giusta attenzione.
Un articolo di revisione pubblicato recentemente sull’Heart Failure, rivista della Società Europea di Cardiologia, ha chiarito un particolare importante riguardo i rischi dell’assumere la pillola, in particolare per le donne con problemi di obesità. Secondo questo articolo, infatti, le donne obese che fanno uso di contraccettivi orali contenenti estrogeni, hanno un rischio molto aumentato di trombosi rispetto a chi non prende questi farmaci.
L’obesità è uno dei fattori di rischio maggiori per le problematiche che predispongono alla trombosi come problemi cardiovascolari, diabete, aumento della pressione arteriosa e dislipidemie. Secondo i recenti studi, la pillola a base di estrogeni moltiplica questo rischio, così come altri fattori tra cui fumo, emicrania e scarsa attività fisica.
“Nella donna obesa è già da molti anni che cerchiamo di far capire che non è una buona idea usare gli estrogeni, soprattutto in presenza di altri fattori di rischio come fumo o età superiore ai 35 anni. Questo studio non fa altro che rinforzare un concetto già esistente: non dovremmo mai iniziare una contraccezione con estrogeni in una donna obesa come prima scelta. Sarebbe meglio preferire la pillola progestinica o mini-pillola, a base di solo progestinico”, spiega la professoressa Rossella Nappi, responsabile dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo dell’Università di Pavia.
Secondo li studi, le donne più a rischio sono quelle con BMI superiore a 30 che hanno meno di 40 anni, e a preoccupare è il fatto che in questa fascia d’età il rischio di trombosi aumenta di ben 6 volte. Quali alternativa usare quindi? la Fondazione consiglia le pillole progestiniche (POP) come una valida alternativa, come anche i dispositivi intrauterini (vedi la spirale, ma attenzione perché non vanno bene in caso di fibromi interni all’utero o per donne che non hanno mai avuto rapporti sessuali). Altra alternativa sono gli impianti sottocutanei ormonali, che vanno inseriti dal ginecologo per via sottocutanea sul braccio; non hanno particolari controindicazioni e sono adatti alle donne con problemi di obesità, anche giovanissime.
“Gli impianti sottocutanei rappresentano un validissimo aiuto per prevenire le gravidanze indesiderate e, di conseguenza, per limitare le interruzioni volontarie di gravidanza. Bisogna infatti calarsi nelle situazioni di vita reale e aiutare concretamente le nostre ragazze, cosa che, con i dispositivi sottocutanei è possibile. Per lunghissimi periodi, fino a tre anni, infatti, non devono preoccuparsi di nulla, mentre la pillola, che va presa quotidianamente, spesso viene dimenticata“, conclude Rossella Nappi.