Gli italiani sono preoccupati da un virus che potrebbe colpire i propri animali domestici.
La popolazione italiana è molto preoccupata dal virus che sta girando nel Paese e colpisce principalmente gli animali.
L’Istituto Superiore di Sanità, nei prossimi giorni, potrebbe diramare alcune raccomandazioni di comportamento, sulla scorta di quelle diffuse dalle autorità inglesi.
Il virus preoccupa l’Italia
Il vaiolo delle scimmie si sta diffondendo sempre di più anche in Italia. Infatti il Governo, molto probabilmente nei prossimi giorni, diramerà alcune raccomandazioni sulla base di quelle diffuse dal Regno Unito.
Umberto Agrimi, responsabile del Dipartimento di medicina veterinaria dell’Iss, l’Istituto superiore di sanità, ha parlato di questo enorme problema per il nostro Paese.
“C’è un episodio che fa scuola, risale ormai a diversi anni fa. Una piccola epidemia, meno di 50 persone, contagiate dal vaiolo delle scimmie in America. Tutti avevano avuto contatti con cani della prateria, dei grossi roditori americani che assomigliano a marmotte. Ma l’infezione nei cani della prateria si era verificata in un negozio dove gli animali si trovavano assieme a una serie di roditori importati dal centro Africa, perché è in quel continente l’origine del vaiolo delle scimmie“.
Agrimi suggerisce: “L’indicazione dell’Health Security Agency del Regno Unito di evitare contatti con i propri animali domestici laddove si sia infetti dal vaiolo delle scimmie, risponde a ragioni di buon senso. Si vuole evitare un ulteriore passaggio da uomo ad animale domestico. Perché il problema è che fino ad ora questi episodi erano legati in larga misura a frequentazioni in Africa, a contatti con animali, insomma a trasmissione primaria. Invece ora è presumibile che la maggior parte dei casi derivi da una trasmissione da uomo a uomo. Quindi c’è qualcosa di nuovo nell’epidemiologia di questa malattia“.
E continua: “Anche se non esistono dimostrazioni formali, teoricamente, potrebbe essere pericoloso per l’animale, che si potrebbe infettare. Così anche il cane o il gatto a questo punto potrebbero diventare veicoli di infezione. Come sottolineato anche dall’OMS, dobbiamo evitare che si creino nuovi serbatoi negli animali domestici o addirittura selvatici. Perché è chiaro che in quelle condizioni diventa ancora più difficile gestire il virus“.
E suggerisce: “Le precauzioni sono quelle di un mese fa o di un anno fa. Anche perché l’epidemia è ancora limitata, quindi non c’è una ragione particolare per la quale si debbano adottare misure non usuali verso gli animali domestici. Ma è evidente che se si hanno lesioni cutanee, oltre che andare dal medico, è bene non farsi leccare dal cane o dal gatto e, in generale, evitare contatti”.