Ci sono degli alimenti che dovremmo evitare di mangiare, e che possono influire sui nostri malanni. Cosa nello specifico ed il perché, lo vediamo insieme.
I medici ci ricordano che per ogni problematica di salute c’è un tipo di alimentazione più o meno indicata. Ecco cosa fare in questo specifico caso.
Parliamo di disfunzioni tiroidee, una problematica davvero complessa, che sembra non aver mai fine, e che porta moltissimi problemi fisici e psicologici.
Tiroide, ecco gli alimenti da limitare
Le disfunzioni della tiroide sono un argomento molto importante, e riguardano milioni di italiani che spesso nemmeno sanno di soffrire di questa patologia.
L’endocrinologa più famosa del web, la dottoressa Serena Missori, è specializzata nello studio ed il trattamento delle patologie tiroidee e del loro legame con l’alimentazione. La dottoressa spiega che coloro che soffrono di disfunzione tiroidea dovrebbero fare attenzioni ad una serie di alimenti che sarebbe opportuno limitare nella propria dieta.
Il medico spiega che tutto è legato alla permeabilità intestinale che, una volta riparata, permetterà di poter reintrodurre lentamente gli alimenti eliminati. Gli alimenti da evitare sono quelli che causano l’infiammazione che porta alle patologie. Evitare alcuni alimenti, e sapere quali, aiuta ad assumere consapevolezza nella conoscenza del proprio organismo, e nella gestione della nostra alimentazione quotidiana.
Esiste una lista di alimenti da evitare in base ad ogni tipologia di disfunzione tiroidea. Riportiamo qui la lista stilata dalla dottoressa Missori:
I cereali e derivati contenenti glutine sono da evitare in caso di:
Tiroidite autoimmunitaria senza ipotiroidismo;
Tiroidite autoimmunitaria con ipotiroidismo;
Ipertiroidismo;
Ipotiroidismo senza tiroidite con celiachia, sensibilità al glutine, permeabilità intestinale, disbiosi intestinale, candida intestinale-vaginale, SIBO, gonfiore addominale, alvo alterno, stipsi o dissenteria;
Ipotiroidismo sub-clinico con tiroidite autoimmunitaria.
I cereali e pseudo-cereali senza glutine non sono vietati in assoluto, ma vanno valutati singolarmente.
Le solanacee (patate, pomodori, melanzane, ecc..) e i legumi sono da evitare in caso di:
Tiroidite autoimmunitaria senza ipotiroidismo;
Tiroidite autoimmunitaria con ipotiroidismo;
Ipertiroidismo;
Ipotiroidismo senza tiroidite, con permeabilità intestinale, disbiosi intestinale, candida intestinale-vaginale, SIBO;
Ipotiroidismo sub-clinico con tiroidite autoimmunitaria.
Molte persone con tiroidite, una volta risolta la permeabilità e potenziata la barriera intestinale, riescono a tollerare a rotazione le solanacee, meglio se cotte. Per i legumi invece, anche in assenza di autoimmunità o permeabilità, non riescono a tollerarli. Questo dipende dalla loro capacità irritante e pro-infiammatoria. Ognuno ha una sua soglia di tollerabilità.
Semi e frutti oleosi vanno evitati in presenza di autoimmunità̀, a seconda della compromissione intestinale. Le uova non sono sempre da evitare, ma valutare caso per caso; quello che varia è anche in base al metodo di cottura, che le rende più o meno digeribili.
La dottoressa, insieme al marito il dottor Alessandro Gelli, ha ideato ed è proprietaria del famoso Metodo Missori-Gelli® che prevede un percorso personalizzato per ogni paziente, proprio per comprendere cosa evitare e cosa aiuta, in fatto di alimentazione e non solo. Con il Metodo Missori-Gelli® è prevista un’eccezione per le “proteine isolate” del siero di latte che vengono utilizzate come integratori, soprattutto la lattoferrina e la lattoalbumina, che hanno proprietà riparatrici intestinali, antinfiammatorie, immunomodulanti, anticandida e antidisbiosi, e il ghee o burro chiarificato che non contiene proteine e lattosio.
La dottoressa Missori è anche autore del libro “La Dieta della Tiroide Biotipizzata”, che aiuta ad avere una guida specializzata e concreta con ricette specifiche per ogni patologia.
(Fonte www.serenamissori.it)