Mentre si sta procedendo con la quarta dose di vaccino anti Covid-19, arriva una scoperta storica può aiutare a prevenire in tempo il contagio. Ecco di cosa si tratta.
Il Covid-19 non è scomparso, e la campagna per la sensibilizzazione e prevenzione, oltre che per invitare i cittadini a vaccinarsi, procede senza sosta.
Dal 2020 stiamo combattendo con la pandemia dal Covid-19 che ha stravolto tutto il mondo e molte delle nostre abitudini.
Sin dall’inizio della pandemia da Covid-19, le precauzioni per evitare il più possibile il contagio sono state l’utilizzo della mascherina, sanificazione delle mani, e distanziamento sociale.
L’utilizzo della mascherina per evitare il contagio da Coronavirus, risulta il più efficace anche ora che gli obblighi sono stati tolti nella maggior parte dei luoghi. Resta comunque sempre l’attenzione massima, e il consiglio di utilizzarla in particolari situazioni. Ma ora arriva una novità, direttamente da Shanghai, nata dai ricercatori dell’Università di Tongji, con il sostegno economico del National Key Research and Development Program of China.
L’invenzione è storica, ed è stata illustrata in un articolo pubblicato sulla rivista Matter, e si tratta di un “dispositivo intelligente” che potrebbe cambiare molto nella nostra quotidianità e sul rapporto con i virus.
I ricercatori cinesi, infatti, hanno creato una mascherina diversa da quelle che utilizziamo fino ad oggi, e che ha una portata storica. La nuova mascherina, infatti, è dotata di un chip sensore che riconosce i virus respiratori, rilevando quindi nell’aria anche le tracce del coronavirus, ed avvisando dopo circa dieci minuti da un contatto considerato poco sicuro. Il meccanismo riesce ad individuare il virus in soli 0,3 microlitri di aerosol infetto, dai 70 fino a 560 volte inferiore al volume di liquido prodotto parlando, tossendo o starnutendo.
“Si tratta a tutti gli effetti di un sistema di allerta precoce per prevenire focolai di malattie infettive respiratorie. La nostra maschera funziona molto bene in ogni spazio chiuso con scarsa ventilazione, come ascensori o piccoli uffici, dove il rischio di essere infettati è maggiore”, ha commentato Yin Fang, uno degli autori dello studio.
I ricercatori stanno già lavorando per allargare la gamma di dispositivi intelligenti in grado di rilevare tutti i patogeni che ci circondano. “Grazie ai dispositivi indossabili, la diagnosi e il trattamento delle malattie possono diventare più precisi e veloci”, hanno spiegato infine gli scienziati, specificando anche “il sensore è facilmente aggiornabile” in caso emergessero nuove varianti (come sta accadendo fino ad oggi) o nuovi virus respiratori.
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