Alcuni disturbi per le donne spesso non sono subito chiariti, ma se hai questi sintomi è bene andare subito dal ginecologo per un controllo.
La salute della donna in ambito ginecologico è molto importante e delicata, le campagne di prevenzione sono molteplici, ed è fondamentale non trascurare alcuni sintomi.
La donna da sempre deve fare particolarmente attenzione alla cura e alla prevenzione delle malattie genitali, e in generale alle abitudini da alcuni punti di vista.
Quando parliamo di salute, è importante sempre ricordarsi che un grande ruolo lo giocano le abitudini e gli stili di vita.
Parlando della donna, e della sua sessualità, esiste il rischio come sappiamo delle patologie trasmissibili, che portano a fastidi e infezioni importanti. Ne ha parlato la dottoressa Annamaria Baggiani, Responsabile del Servizio di Infertilità Femminile e Procreazione Medicalmente Assistita di Humanitas Fertility Center, spiegando che tra le patologie sessualmente trasmissibili più comuni figura la clamidia.
La clamidia è un’infezione dell’apparato urogenitale provocata dal batterio Chlamydia Trachomatis e si trasmette principalmente attraverso i rapporti sessuali non protetti, che interessa in percentuale più alta il genere femminile tra i 20 e i 24 anni.
Il problema più grande, è che questa patologia spesso viene sviluppata “silenziosamente”, ovvero in modo asintomatico, mentre se si manifesta le pazienti donne presentano irritazione, bruciore alla minzione e secrezioni vaginali muco-purulente, dolore spontaneo sovrapubico e addominale o durante i rapporti; è possibile anche il verificarsi di perdite di sangue intermestruali. Nei pazienti di sesso maschile i sintomi sono molto simili e prevedono intenso bruciore alla minzione e secrezione continua biancastra dal pene.
Una volta appurata la patologia, attraverso il test che indicherà lo specialista a cui vi dovrete rivolgere, si provvede alla cura, che prevede generalmente un ciclo di antibiotici – doxiciclina o azitromicina, o, in caso di allergie o gravidanza, amoxicillina o eritromicina.
Il rischio principale però, è proprio la mancanza di sintomi, che può portare l donne allo sviluppo di “una malattia infiammatoria pelvica con sindromi aderenziali accompagnate a danno tubarico”, che può provocare infertilità, così come negli uomini che sviluppano un’infiammazione delle vie seminali. Una complicanza della clamidia che spiega la dottoressa, e che in pochi conoscono, è rappresentata dall’artrite reattiva, un’infiammazione delle articolazioni e dei loro collegamenti con i tendini.
Da non dimenticare, infine, che la clamidia si può trasmettere anche tra madre e neonato al momento del parto, con un rischio di sviluppo di polmonite e congiuntivite per il bambino. Il primo consiglio per prevenirla, e non solo in questo caso, è sempre quello di avere rapporti sessuali protetti.
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