Un dato allarmante riguarda i giovani, e si tratta di un rischio specifico al quale sono sottoposti e al quale bisogna fare attenzione
L’argomento delle giovani generazioni è molto delicato ed altrettanto ampio, ed è importante dare la giusta attenzione affinché possano crescere nel modo migliore e in salute.
La notizia arriva dalla Fondazione Veronesi, che punta il faro su un argomento poco conosciuto, ma che rappresenta un grande rischio per i giovani.
Adolescenti ed uso di psicofarmaci, i dati sono allarmanti
L’Istituto di Fisiologia Clinica – sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari – del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) conduce da oltre vent’anno lo studio ESPAD Italia relativo ai comportamenti a rischio all’interno di un campione rappresentativo della popolazione studentesca italiana tra i 15 e i 19 anni.
Il fine della raccolta dei dati tramite un questionario, è quello di monitorare il consumo di sostanze psicoattive. “Non solo psicofarmaci senza prescrizione medica, ma anche alcol, tabacco, energy drink, sostanze psicoattive illegali, e altri comportamenti a rischio come l’utilizzo di Internet, il gaming e il gioco d’azzardo“, specifica la Fondazione presentando i risultati.
I dati ESPAD hanno evidenziato che in Italia il 10,5% dei ragazzi ha consumato psicofarmaci senza prescrizione medica (SPM) nella propria vita, il 6,6% nell’ultimo anno e il 4,0% nell’ultimo mese, soprattutto le ragazze. Dal 2007 al 2017, è stato osservato un progressivo aumento di tale tipologia di consumo e una diminuzione della stessa dal 2018 al 2020, ma i dati confortanti hanno subito un brusco stop a causa della pandemia – che ha di conseguenza aumentato l’abuso di alcune sostanze in gran parte della popolazione.
La ricerca spiega anche i motivi dell’utilizzo di queste sostanze, primo fra tutti il miglioramento della performance scolastica (46,8%), il miglioramento dell’aspetto fisico relativamente al consumo di farmaci per le diete (72,5%), il desiderio di stare meglio con se stessi associato al consumo di farmaci per dormire (36,6%) e per l’umore (54,6%).
La dottoressa Sabrina Molinaro, ricercatrice dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, specifica anche un altro aspetto allarmante: “Non dimentichiamo anche l’utilizzo di psicofarmaci con il solo scopo di sballarsi. Per determinati tipi di farmaci come ansiolitici o barbiturici l’utilizzo è proprio finalizzato alla sregolatezza e a un momento di evasione, spesso consumati insieme ad alcolici o cannabis per aumentarne gli effetti. In generale si tratta di una scorciatoia intrapresa per raggiungere il proprio obiettivo senza troppa fatica“.
Importante per le famiglie è capire dove trovano i farmaci i giovani, per poterli reperire senza ricetta: il 13,6% degli studenti (maschi per il 10,8% e femmine per il 16,4%) è a conoscenza di luoghi dove andare. Tra questi, il 42,3% dichiara di trovarli in casa propria, il 28,2% via Internet e il 22,2% per strada. In particolare, è abbastanza semplice procurare farmaci per l’attenzione, per dimagrire, per dormire e per l’umore.
La Fondazione spiega che per limitare il rischioso fenomeno, è fondamentale fare formazione e informazione nelle scuole e alle famiglie, rispetto ai rischi correlati. “I genitori dovrebbero essere messi a conoscenza del fatto che questi farmaci possono essere vere e proprie droghe, non molto differenti da tante altre sostanze chimiche utilizzate dai ragazzi, ad esempio in discoteca. Questi farmaci, se presi sotto prescrizione medica sono curanti e possono aiutare a sedare determinati disturbi, ma presi in maniera casuale, soprattutto con l’obiettivo di sballarsi, sono analoghi a molte altre sostanze illegali“, ha concluso la dottoressa Molinaro.