Un ragazzo indossa la mascherina ma la usa in modo sbagliato ed è necessario l’intervento della Polizia.
Un giovane ragazzo, infatti, stava indossando una mascherina chirurgica ma non nel modo corretto e ciò gli ha giocato un brutto scherzo.
La vicenda è avvenuta ad Ascoli Piceno e l’intervento della Polizia locale è stato necessario ed imminente.
La mascherina gli provoca un grave danno, ecco cosa é successo
Un ragazzo di 25 anni ha tentato di copiare durante l’esame teorico della patente ad Ascoli Piceno, prendendo spunto dalle misure anti-covid. Infatti, il giovane inquadrava lo schermo con le domande, tramite una mini telecamera fissata con il nastro adesivo alla mascherina, e successivamente, comunicava con i suggeritori mediante un auricolare bluetooth per ricevere le risposte esatte.
La perquisizione del 25enne è iniziata dopo che gli agenti e addetti della motorizzazione avevano notato un rigonfiamento sospetto nella Ffp2. Infatti, non è servito a nulla il colore nero della mascherina, che avrebbe dovuto dissimulare il piccolo buco ideato per la lente della videocamera. La Polizia di Ascoli e gli operatori della motorizzazione hanno perquisito il giovane ed hanno immediatamente scoperto il kit illecito.
Per il 25enne è scattata la denuncia penale, mentre sono ancora in corso le indagini per individuare gli altri complici della truffa.
Questo episodio si aggiunge ai numerosissimi tentativi, sventati dal personale della Polizia Stradale di Ascoli Piceno, in diretta sinergia con il personale della Motorizzazione Civile. Infatti, in molti casi, gli autori erano stranieri extracomunitari, con gravi difficoltà anche solo nella comprensione della lingua italiana, che cercavano di superare lo scoglio dell’esame teorico per l’abilitazione alla guida, tramite un illecito aiuto da casa.
Nell’ordinamento giuridico italiano, la truffa è un reato previsto dall’art. 640 del codice penale. Secondo uno studio condotto dagli analisti di InvestinGoal, l’Italia é il Paese europeo in cui le truffe online sono cresciute di più tra il 2020 e il 2021, con una perdita pro capite di oltre 2 mila euro.
Secondo Altroconsumo, tra agosto 2020 e luglio 2021 in Italia, si sono registrate 77.621 truffe relazionate al cybercrimine (1,3 persone ogni 1.000), con una crescita del 16% rispetto al periodo precedente, e i danni stimati si aggirano intorno ai 156,6 milioni di euro. Tuttavia, a livello assoluto, guardando anche altri paesi del continente europeo, l’Italia è una delle nazioni meno colpite. Infatti per esempio, la Svezia ha un incidenza di questo tipo di truffa pari a 14 persone su 1.000, mentre nei Paesi Bassi è di 6,9 su 1.000.