Brunetta scoppia in lacrime in diretta. “È stata una decisione non facile, dolorosa”

Renato Brunetta commosso ha annunciato le sue prossime dimissioni. Una decisione inaspettata che ha dei motivi professionali molto importanti. Le parole sono state pronunciate durante il Forum Ambrosetti di Cernobbio dove ha formalmente annunciato che non si candiderà alle prossime elezioni.

Una scelta inaspettata certamente, dopo la carriera iniziata negli anni ottanta come consulente economico di Craxi. Poi diventato parlamentare con Forza Italia negli anni novanta e quindi ministro nei governi Berlusconi.

Brunetta
Foto Canva

Già prima dell’estate aveva parlato della volontà di lasciare il partito e di dedicarsi unicamente all’attività di professore, senza rimpianti. Tuttavia le sue parole oggi assumono un significato diverso, soprattutto in vista delle elezioni così vicine.

Brunetta lascia Forza Italia e torna a fare il professore

Brunetta ha definito la sua scelta molto sofferta ma inevitabile, «Ho visto Forza Italia contribuire alla caduta di Draghi, il governo più credibile, autorevole e serio, che poteva farci uscire da una situazione tragica che ha visto sommarsi pandemia, guerra, inflazione e uno spread minaccioso. Un atto incredibile e incomprensibile», «Ora abbiamo uno scenario distopico, il peggiore possibile» ha spiegato con grande rammarico per quelle che sono le previsioni delle future elezioni.

Renato Brunetta
Foto Facebook Renato Brunetta

Ha quindi spiegato che l’intenzione al momento è quella di tornare a fare il professore ovvero il suo lavoro originario. «Ho preferito continuare a fare questo mestiere ancora per due mesi e poi tornare a fare il mio vecchio mestiere, quello di professore, siccome ho le idee confuse anche io. Il mio spirito di volontà è quello di continuare a dare una mano al mio Paese, anche senza essere in Parlamento» spiega. La sua emozione è forte e lo tradisce.

Ovviamente dopo tanti anni non è facile nemmeno per lui dire addio. «È stata una decisione non facile, dolorosa però come le decisioni non facili e dolorose penso sia foriera di cose buone. Un momento di verità ognuno deve farlo prima dentro se stesso, e poi chiederlo al Paese». «Un anno fa paragonai il governo Draghi e il suo lavoro a un soufflé che stava crescendo e si stava formando e profumava e creava aspettative al Paese, che ci presentava diverso, credibili, con una reputazione a livello internazionale che non avevamo quasi mai conosciuto. Guai ad aprire il forno acceso perché il sofflè rischia di implodere. Purtroppo qualcuno ha aperto la porta del forno», dice il ministro della Pubblica Amministrazione.

«L’errore è stato aprire il portellone del forno, chiudere questa straordinaria avventura prima del dovuto ma come detto a Rimini da Draghi “l’Italia ce la farà anche questa volta” e ce la farà se continuerà a spirare questo spirito repubblicano anche dopo le elezioni».

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