Vi è mai successo di svegliarvi durante la notte e di sentirvi paralizzati? ora possiamo capire perché, e cosa accade realmente.
Ci sono fenomeni inspiegabili ed anche alquanto inquietanti che a volte ci accadono senza una motivazione, ma dei quali ci ricordiamo bene.
Parliamo di un fenomeno che accade a molte persone e che coincide con il sonno, quello che dovrebbe essere un momento di riposo e di tranquillità.
Paralisi Ipnagogica, ecco perché accade ad alcune persone
I disturbi del sonno sono molti, e purtroppo affliggono milioni di persone nel mondo, ma quello di cui andiamo a parlare è un fenomeno davvero inquietante e che preoccupa chi lo vive.
Si chiama paralisi ipnagogica, ed è la sensazione di essere svegli senza però riuscire a muoversi, come se si fosse intrappolati nel proprio corpo che non riesce a svegliarsi. Il 7,6% della popolazione generale ha sperimentato almeno una volta nella vita un episodio di paralisi notturna che, secondo gli studi, non dura più di due minuti al massimo, e accade generalmente nella fase del risveglio.
Il Dr Duccio Baroni di IPSICO Firenze spiega più nello specifico che “La paralisi del sonno è definita come un periodo di tempo, durante l’addormentamento o il risveglio, nel quale la muscolatura volontaria è inibita, ma la capacità di movimenti oculari volontari è presente (AASM, 2005). Essa si caratterizza per una persistenza dell’atonia muscolare tipica delle fasi REM del sonno durante la (semi-) veglia. In tale stato la persona può esperire fenomeni bizzarri come allucinazioni visive e uditive, sensazione di essere fuori dal corpo, senso di levitazione, avvertire la presenza di intrusi (spesso ombre) all’interno della stanza da letto (Jalal, 2016)”
Secondo il medico, il fenomeno può essere associato a disturbi psichiatrici, ma la relazione più forte è stata stabilita con il Disturbo da Stress Post-Traumatico e con una storia di traumi ripetuti. La paralisi del sonno, si può rintracciare, infatti, in molti disturbi di ansia, panico e disturbo d’ansia sociale.
Per trattare questo disturbo, attualmente esistono due tipologie di trattamenti: farmacologici e psicoterapeutici. Gli interventi di tipo farmacologico hanno mostrato una certa efficacia alcuni farmaci antidepressivi come i triciclici e gli inibitori della ricaptazione della serotonina, “Tuttavia, è necessario dire che tali farmaci sono stati prevalentemente studiati in persone con concomitante narcolessia limitandone pertanto la chiarezza riguardo ai meccanismi terapeutici”. E’ importante anche ricordare, come specifica lo specialista, che attualmente non esiste un farmaco in grado di eliminare totalmente la comparsa di episodi di paralisi del sonno.