Lo scolapasta lo utilizziamo praticamente tutti, ma forse non sapete che lo avete sempre usato nel modo sbagliato. La risposta è incredibile.
In quasi ogni casa è presente lo scolapasta, un attrezzo per la cucina ormai indispensabile per preparare non solo il primo piatto.
Questo oggetto si chiama colapasta o anche scolapasta, ed il suo scopo è di scolare la pasta cotta, o altri alimenti che devono rilasciare l’acqua di preparazione.
Scolapasta, lo hai sempre usato al contrario
Incredibile ma vero! Non è uno scherzo, ma quello che per anni abbiamo pensato fosse il giusto utilizzo dello scolapasta, sembra proprio essere il contrario.
Lo scolapasta non viene usato solo per scolare la pasta, che è certamente il suo utilizzo maggiore – tanto da avergli dato il nome stesso – ma viene usato anche per scolare il riso o verdure o altri alimenti dai quali è necessario dividere l’acqua. Il colapasta tradizionale è di forma semisferica cava, con due manici contrapposti sul bordo e una basetta o piedini per non rovesciarsi.
In commercio esistono diversi tipi di scolapasta, ed in diversi materiali. Quello più usato è il metallo: alluminio, acciaio inox, ferro smaltato, seguito dalla plastica. Il colapasta è un derivato dei primi colatoi e colini di epoca etrusca e poi romana (colum), costituite in principio da utensili in tela, terracotta e in seguito rame usati in cucina, per colare cibi di vario genere, inclusi vino o verdure.
La prima testimonianza italiana di uno strumento realizzato per scolare la pasta risale al 1363 e riguarda la caza lasagnaria, un particolare tipo di mestolo forato, in dotazione ai lasagnari, ovvero i pastai imbarcati sulle galee della Repubblica di Genova. Una curiosità riguada l’uso simbolico dello scolapasta, che è utilizzato come copricapo dagli adepti del culto goliardico del pastafarianesimo.
Insomma, lo scolapasta viene davvero usato molto in cucina, e soprattutto in Italia, verrebbe da dire…visto che siamo il popolo della pasta per eccellenza! Certamente da sempre lo usiamo nello stesso modo: lo poggiamo nel lavandino, con la parte concava vero l’alto, pronta per accogliere la pasta da scolare, appena cotta; in questo modo l’acqua uscirà da sotto, passando per i forellini alla base dello scolapasta, e ciò che resterà al suo interno è solo la pasta lessata.
Ebbene, 5 minuti creativi ci dice il contrario. Lo scolapasta va posto davanti la pasta, in posizione contraria, come si può vedere nella foto. In pratica la pasta non va versata al suo interno, ma il suo scopo è solo di far filtrare l’acqua in eccesso.