Ischia, va in vacanza con la capra ma quando l’animale fa capolino sul traghetto è panico

Una donna va in vacanza ad Ischia con la capra, ma sul traghetto è panico quando l’animale fa capolino.

Sul traghetto per Ischia, una signora ha portato in vacanza una capra fra lo stupore e la curiosità dei turisti.

Ischia capra diventa mascotte
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Un legame particolare ed indissolubile, nato quando Rosaria ha salvato dal macello la sua capra di nome Pissy.

Ischia, una donna va in vacanza con la capra

La coppia ha suscitato molta curiosità tra i passeggeri del traghetto e, chiaramente, la capra non è passata inosservata durante il tragitto dalla terraferma all’isola. Infatti, sino all’arrivo all’hotel Cigliano di Forio, la capretta era diventata una vera e propria mascotte dell’imbarcazione.

Capra sulla nave
Fonte web

La sua presenza sul web, complici i contenuti della pagina “Ischitan Post”, è divenuta virale suggerendo meme e frasi a sfondo ironico.

Io e lei siamo inseparabili. Mai avrei pensato una cosa del genere, benché sia animalista convinta e gestisca un maneggio. Due anni fa l’ho salvata da un destino che sembrava segnato, nei giorni di Pasqua, sottraendola ad uno chef che avrebbe voluto cucinarla. Oggi, vi assicuro, è più affettuosa di un cagnolino. E trascorreremo insieme qualche giorno di relax su questa splendida isola”. Queste sono le parole di Rosaria, la sua proprietaria.

Dinnanzi a questo episodio, molti si sono domandati se è possibile tenere una capra in casa come animale da compagnia. La legge, sebbene la normativa differisca da regione a regione, prevede questa possibilità. L’importante è tenere in considerazione alcuni aspetti di rilievo: in primo luogo, bisogna disporre di uno spazio che possa consentire all’animale di vivere bene e quindi, non si può pensare di far dormire l’animale in uno spazio limitato ai piedi del letto; in secondo luogo bisogna subito provvedere a registrare l’animale presso i Servizi Veterinari.

Il maltrattamento degli animali rimane una piaga della nostra società e, dal 20 luglio del 2004, è un reato in diritto penale.

1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale“. Questo è l’articolo 544-ter del codice penale.

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