Un uomo spara ad un cameriere del Mc Donald’s ed il motivo superfluo manda tutto il Paese sotto shock.
Il dipendente del Mc Donald’s di New York è in bilico tra la vita e la morte, dopo aver subito un colpo di pistola a sangue freddo dopo un litigio con un uomo.
Secondo quanto riportato dal New York Post, il 23enne lavoratore di McDonald’s è ricoverato in condizioni critiche.
Il motivo e la dinamica della vicenda
La tragica vicenda, secondo quanto riportato dalla polizia, è avvenuta a New York, nel quartiere di Brooklyn. Infatti, un ventenne è ora in carcere con l’accusa di tentato omicidio e possesso di armi da fuoco.
Il tutto sembrerebbe iniziato da una donna di 40 anni, poiché si lamentava che le patatine fritte ordinate erano fredde. La cliente, infastidita dalla risposta del lavoratore, ha chiamato il figlio, iniziando un diverbio con lui. La lite è degenerata ed il ragazzo ha sparato al dipendente. L’impiegato del locale era sconosciuta alla polizia ed ai servizi giudiziari a differenza dell’aggressore, arrestato più volte per reati diversi.
Il problema delle armi negli Stati Uniti è da tempo una piaga sociale. Nel 2020 negli USA sono morte 45.222 persone per colpo d’arma da fuoco, 24 mila i suicidi, 19mila omicidi e 535 incidenti. Nello stesso anno, la prima causa di morte per bambini e teenager sono i proiettili, uccidendo 2200 under 18.
“L’industria delle armi è un classico esempio di determinante commerciale della salute dove le principali vittime sono i bambini e gli adolescenti: le lesioni legate alle armi da fuoco sono negli USA la principale causa di morte nelle persone di età compresa tra 1 e 19 anni“. Queste sono le parole riportate dalla rivista scientifica inglese, The Lancet.
Secondo i dati del New York Police Department, nel 2022 a New York sono già 988 le persone uccise in sparatorie. Da quando nel 2004 il Congresso non ha rinnovato il bando alle armi semi automatiche, il numero di fucili a ripetizione prodotti negli Stati Uniti è aumentato in maniera costante e le armi made in USA sono aumentate del 187% in 20 anni.
Il numero di armi in mano a civili è oggi 120 per ogni 100 abitanti, mentre nel 2011 erano 88. Il numero di famiglie in cui è presente almeno un’arma, è diminuito dal 1973 al 2011 per poi riprendere a salire ed è cresciuto, inoltre, il numero di fucili e pistole in circolazione in possesso di una singola persona.