La Guerra in Ucraina pesa sulla mancanza di prodotti. Non solo gas, ma di un prodotto amato che sta scomparendo dai supermercati.
Dal 24 febbraio la Russia ha iniziato l’invasione in Ucraina. Da quel momento la guerra ancora non è finita, e le conseguenze si vedono anche sulla reperibilità dei prodotti.
Sono già sei mesi che è in atto il conflitto che vede Russia contro l’Ucraina, e le conseguenze si vedono da molti punti di vista.
Il prodotto di cui non possiamo fare a meno
Ogni conflitto porta con sé catastrofi e perdite importanti. L’invasione in Ucraina da parte dei russi è arrivato a sei mesi, e le conseguenze si sentono ogni giorno. A preoccupare sono anzitutto le perdite di soldati e civili, ma anche sul piano economico.
Poco dopo l’inizio del conflitto, Altroconsumo ha rilevato gli articoli di prima necessità meno reperibili, che hanno iniziato a mancare sugli scaffali dei supermercati. A rischio sono in primis l’olio di semi di girasole (mancante nel 20% dei casi), l’olio di mais (15%) e la farina bianca (11%).
La chiusura del porto di Odessa ha aumentato la crisi alimentare nei paesi poveri, come Libano, Tunisia, Yemen, Libia e Pakistan, le cui scorte di frumento dipendono al 60% dalle esportazioni russe ed ucraine. Il problema maggiore poi, è quello legato all’energia, e al prezzo alle stelle della benzina.
Ma c’è un altro prodotto che la guerra è andata a toccare dal punto di vista della produzione, che si trova sul filo del rasoio. Parliamo della carta igienica, un bene possiamo dire di prima necessità per tutti.
A marzo la questione è arrivata sotto la lente d’ingrandimento, poiché la difficoltà è di recuperare le materie prime per la produzione di carta igienica, a detta dei francesi. Negli stabilimenti d’oltralpe, infatti il rischio è quello di addirittura sospendere la produzione a causa dell’aumento del prezzo delle materie prime necessarie, che arrivano dall’Asia.
La difficoltà, secondo quanto fatto sapere dalla Copacel, l’Unione francese delle industrie del cartone, della carta e della cellulosa, è di recuperare eucalipto e pasta NBSK di fibra lunga.
Finora però nel nostro paese la situazione non è critica, grazie alla nostra produzione di carta igienica, che si basa per circa un 70% su carta da macero reperibile senza ricorrere ad altri. Il problema persistente, in ogni caso, è quello dell’energia.