L’argomento di cui trattiamo è caldo, e non ci riferiamo certo alla temperatura. Da anni, infatti, soprattutto con l’avvento dei telefonini, moltissimi utenti sono bersagliati da chiamate di operatori telefonici di diverse aziende. Tantissime sono le lamentele a riguardo, ma ora sembra essere arrivati ad una svolta. Vediamo che succede.
Lo chiamano “telemarketing selvaggio”, ed è uno dei problemi più grandi in ambito di telefonia. Da oggi, 27 luglio, è prevista l’attivazione del nuovo Registro pubblico delle opposizioni, strumento gratuito del Ministero dello Sviluppo Economico che consente di richiedere il blocco delle telefonate agli operatori di telemarketing.
Il Registro delle opposizioni in realtà esiste dal 2010, ma era riservato solo ai numeri fissi, mentre il nuovo Registro è aperto anche ai numeri di cellulare, fattore fondamentale per contrastare le molestie derivanti dal telemarketing selvaggio. Gli operatori di telemarketing che non verificano le liste dei contatti ai quali possono accedere (devono verificare con il RPO tramite una serie di servizi disponibili sul sito del registro stesso), rischiano multe fino a 20 milioni di euro, e per le imprese sono previste sanzioni fino al 4 % del fatturato totale annuo.
Al Registro ci si può iscrivere in 4 modi, a condizione di essere intestatari di un numero di telefono presente negli elenchi telefonici pubblici: compilando il modulo direttamente sul sito www.registrodelleopposizioni.it, chiamando il numero 800265265 dalla linea telefonica per la quale si chiede l’iscrizione, tramite posta elettronica (dimostrando di essere i titolari del numero da iscrivere), con una lettera raccomandata al gestore. Ci vorranno circa 15 giorni perché le chiamate indesiderate su un numero iscritto al registro diventino illegali.
Le chiamate degli operatori di telemarketing saranno bloccate entro 15 giorni dalla richiesta, dal momento che tutte le aziende del settore iscritte al ROC (il Registro degli Operatori di Comunicazione), ossia tutte quelle che rispettano la legge sono tenute a consultare il Registro delle Opposizioni ed eliminare dalla lista i numeri che hanno tolto il consenso al trattamento dei dati. Le telefonate pubblicitarie, quindi, potranno essere fatte solo ai numeri non presenti nel registro.
Ci sono però dei dubbi che questo registro non possa bastare per bloccare i molesti, perché le disposizioni non si applicano ai call center ubicati all’estero, e “in ragione della presenza di operatori che agiscono nell’illegalità e nel sommerso o da sedi estere“, come ha sottolineato dal presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, Simone Baldelli.