Estate, tempo di bagni in piscina e in acqua. Con questo caldo, poi, la tentazione di restare in acqua più tempo possibile è veramente tantissima. Bisogna però fare attenzione ad un particolare che spesso vediamo, ma che sottovalutiamo. O meglio, c’è chi ci faceva caso al posto nostro…le mamme! Vediamo che succede.
E’ un fenomeno fisico che spesso sottovalutiamo, stato studiato dall’Università di Newcastle nel 2013, e che ogni estate torna alla ribalta. Tenere le mani in acqua per molto tempo, fa uscire un “difetto” visibile ad occhio nudo.
Quanto volte sarà capitato di stare al mare con le nostre famiglie, e mentre stiamo facendo il bagno siamo stati richiamati ad uscire dai nostri familiari? Una delle ragioni per cui ci si preoccupava era proprio la pelle delle mani, che secondo le nostre mamme era un campanello d’allarme di non si sa bene cosa!
Molti di noi sicuramente si saranno chiesti, negli anni a venire, il motivo per cui le mani raggrinzite potessero rappresentare un pericolo. Secondo un ricercatore di nome Smulders, le mani raggrinzite in realtà ci aiutano quando ci troviamo in ambienti umidi, e rischiamo di scivolare. La pelle raggrinzita di mani e piedi, ci permetter di avere maggiore presa sugli oggetti, soprattutto se stiamo in acqua. “Le dita potrebbero funzionare allo stesso modo delle scanalature dei pneumatici delle auto, che forniscono una maggiore presa”, ha spiegato il ricercatore.
Smulders è arrivato a questa spiegazione dopo un esperimento su 20 volontari divisi in due gruppi (uno con le mani asciutte, e l’altro con le mani raggrinzite), ai quali è stato chiesto di spostare 45 pezzi di marmo nell’acqua da un contenitore all’altro. Il gruppo con le mani raggrinzite è riuscito a completare il compito in circa 15 secondi prima degli altri. La pelle delle dita si raggrinzisce quando teniamo le mani a lungo nell’acqua, perché la cheratina la assorbe e si gonfia.