“Pur essendo il nostro vicino della porta accanto, il pianeta Marte è un posto difficile da visitare. Sono state tentate almeno quaranta missioni su Marte e più della metà sono fallite”. Presenta così l’ESA (European Space Agency – l’Agenzia Spaziale Italiana) la storia dell’esplorazione su Marte. Che ora porta una notizia davvero incredibile per i terrestri.
I veicoli spaziali che invece ce l’hanno fatta hanno scoperto un mondo di meraviglie con intriganti similitudini ed esotiche differenze rispetto al nostro. La prima missione su Marte riuscita, Mariner 4, venne lanciata dalla NASA il 28 novembre 1964.
La Missione “Mars 2020” della NASA è partita con il Rover Perseverance il 30 luglio 2020, atterrato su Marte il 18 febbraio 2021. La pagina ufficiale dedicata alla Missione spiega tutti i dettagli, e offre la possibilità di fare un’esperienza interattiva: “Esplora alcuni dei siti che il rover Mars Perseverance ha studiato da vicino. Visualizza le immagini scattate dal rover e scopri i principali punti di interesse”, invita la pagina della Nasa.
Lavoro principale della missione è cercare segni di vita antica e raccogliere campioni da riportare sulla Terra. Il rover Perseverance della NASA invia immagini da Marte, e le ultime arrivate hanno davvero spiazzato tutti.
Durante la ricerca di tracce della vita microbica marziana del passato, il rover ha recentemente individuato detriti in atterraggio catturati in una roccia frastagliata. È materiale termico che l’agenzia spaziale ha utilizzato per proteggere la navicella spaziale Perseverance dalle temperature estreme mentre viaggiava su Marte e precipitava nell’atmosfera marziana.
Una domanda incombente è come i detriti simili a fogli di alluminio siano arrivati in questa regione nel cratere Jezero di Marte, a circa due chilometri dal punto in cui il carrello di atterraggio (il “jet pack a razzo”) si è schiantato nel deserto marziano. “Questo pezzo è atterrato qui dopo, o è stato portato qui dal vento?” si chiede ora l’agenzia spaziale.