L’alimentazione è un principio fondamentale della nostra vita, poiché ci aiuta a vivere in modo sano e corretto. Una corretta alimentazione va di pari passo con una dieta equilibrata e quella mediterranea ne rappresenta il modello nutrizionale perfetto.
Purtroppo c’è anche chi soffre di disturbi alimentari, una patologia caratterizzata da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Pochi giorni fa, sono arrivati i fondi per chi soffre di queste patologie. Andiamo a vedere di cosa si tratta e cosa succede.
“Ho appena firmato il decreto che ripartisce i fondi per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Sono 25 milioni che serviranno al recupero del benessere fisico e psicologico di chi soffre di questi disturbi. È un primo passo importante nella direzione giusta“. Queste sono state le dichiarazioni del Ministro della Salute, Roberto Speranza.
Roberto Speranza è un politico italiano, dal 2019 Ministro della Salute del governo Conte e successivamente del governo Draghi. In passato ha fatto parte del Partito Democratico, in cui è stato segretario regionale della Basilicata, oltre che capogruppo alla Camera dei Deputati nella XVII legislatura dal 2013 al 2015.
Fondi per disturbi dell’alimentazione, ecco che succederà
La regione che avrà più sostegno economico per chi soffre di disturbi dell’alimentazione sarà la Lombardia con oltre 4 milioni di euro, prosegue il Lazio con 2,39 milioni di euro e chiude il podio la Campania con 2,31 milioni. Al contrario, la Valle D’Aosta, il Molise e le due province autonome di Bolzano e Trento, saranno le regioni meno aiutate economicamente, con meno dell’1% dell’importo totale nazionale.
I disturbi del comportamento alimentare comprendono tre forme principali: anoressia, bulimia e sindrome da alimentazione incontrollata. L’anoressia colpisce in particolare le giovani donne ed è finalizzata al raggiungimento e al mantenimento di un peso significativamente inferiore a quello normale.
La bulimia e la sindrome da alimentazione incontrollata, si caratterizza invece per l’eccessiva assunzione di cibo, seguite da episodi volti a liberarsi della quantità di cibo ingerita, con metodi quali il vomito autoindotto o l’uso di lassativi.