Dal 2020 le nostre vite sono cambiate, a causa dello scoppio della pandemia mondiale da Covid-19. Da due anni il virus non ha cessato di esistere, e le varianti continuano ad affacciarsi, con sintomi spesso nuovi o almeno preponderanti. Nonostante del virus si parli ogni giorno, i dubbi sono ancora molti. Adesso i medici chiariscono un aspetto fondamentale.
Il Covid è ancora un punto interrogativo da molti punti di vista, complici anche la varianti che nel tempo continuano a presentarsi. A creare confusione sono proprio i sintomi, che creano dubbi e incertezze.
Il Covid-19, dal momento della sua comparsa e diffusione, ha cambiato il modo di attaccare, e nonostante le informazioni giornaliere e l’avanzamento degli studi, provoca ancora molta confusione. La domanda più diffusa riguarda il perché molte persone hanno i sintomi tipici da Covid, ma all’esame del tampone risultano negativi.
Falsi negativi e sintomi, la risposta dei medici
A rispondere alla domanda delle domande è la Federazione Ordine dei Medici, che finalmente spiega perché sono molti i cosiddetti “falsi negativi” Covid. Non solo, a confondere le idee sono anche le situazioni in cui la persona risulta positiva in ritardo, ovvero dopo che i sintomi sono addirittura spariti.
La risposta dei medici arriva nella rubrica web “Dottore, ma è vero che?”, dove la Federazione ha pubblicato almeno 3 ipotesi a riguardo. La prima è legata al sistema immunitario, che secondo i medici in molti casi si attiva più velocemente contro il virus; si pensa che il motivo sia che la carica virale non sia ancora sufficiente per risultare al test, complice anche la presenza dei vaccini.
La seconda ipotesi invece si riferisce alle varianti – soprattutto le più recenti come l’Omicron – che secondo studi recenti procurano un accumulo minore di particelle virali nelle cellule del naso, rendendo difficile il test. Ed è proprio riferita a questi ultimi la terza ipotesi spiegata dai medici, con particolare riferimento ai tamponi fai da te che provocano un alto numero di falsi negativi, perché effettuati in maniera non corretta.
A dare, infine, un promemoria sul comportamento è l’epidemiologa dell’Università del Michigan Emily Martin, che ricorda “la gente dimentica che non appena si diventa sintomatici, bisognerebbe comportarsi in modo diverso. Un test negativo in presenza di sintomi non dovrebbe essere un lasciapassare per uscire. E questo vale in presenza di tutti i tipi di virus, non solo di Sars-CoV-2″.