In estate fare il bagno è quasi d’obbligo, e molte persone amano immergersi nelle calde acque dei nostri mari. Purtroppo però, non sempre ci accorgiamo dei pericoli che si possono nascondere nelle acque, in particolare legati alla presenza di alcuni animali, che possono attaccarci.
Tra i pericoli maggiori in estate, quando ci facciamo il bagno, c’è sicuramente quello di essere attaccati dalle meduse, organismi dotati di apparati urticanti, che possono essere causa di effetti più o meno gravi sulla salute. Ecco cosa può succedere.
Le meduse sono organismi semplici, invertebrati, membri del phylum Cnidaria (della stessa famiglia degli anemoni di mare, gorgonie e coralli). Le meduse hanno un ciclo vitale in cui si alternano una forma libera nell’acqua (le meduse vere e proprie, planctoniche) e la forma che vive ancorata ai substrati come rocce o alghe (i cosiddetti polipi).
Sono riconoscibili dalla forma a campana, e generalmente si spostano verticalmente. Le meduse sono importanti per l’ecosistema, perché fanno parte della catena alimentare, nutrendo i pesci erbivori nelle barriere coralline, le tartarughe marine e i pesci di grandi dimensioni nelle acque libere. Gli ultimi anni hanno visto un aumento della presenza di meduse nei nostri mari, e questo si deve certamente all’innalzamento delle temperature del mare, oltre che alle correnti sottomarine che le riportano spesso in superficie.
I pericoli del contatto con la medusa
La medusa non attacca, né tantomeno punge, ma quando le persone le urtano accidentalmente in acqua, i suoi tentacoli emettono un liquido urticante (nematocisti) per la pelle. Come spiega l’ISS, “il liquido delle nematocisti contiene sostanze costituite da amminoacidi come tetramina, 5-idrossitriptamina, istamina e serotonina, e proteine sensibili al calore, che possono innescare processi allergici di diversa gravità”.
Quando i tentacoli toccano la pelle si avverte una sensazione di forte bruciore e dolore; subito dopo il contatto la pelle si irrita e si formano dei segni come linee incrociate rosse e gonfie, e si formano piccole vescicole. In seguito resta la sensazione di prurito.
Le principali reazioni sono locali, e si tratta di dolore, irritazione, dermatiti. Più rari sono episodi più gravi come edema polmonare, visione offuscata, vomito, dolori muscolari e convulsioni. Bisogna però considerare vari fattori per capire la gravità dell’incidente, primo fra tutti l’estensione della zona della pelle interessata dall’irritazione.
La cosa importante da ricordare in caso di contatto con una medusa, e che in pochi sanno, è di non sciacquare la parte interessata con acqua dolce, perché ciò causerebbe la rottura delle nematocisti ancora intatte, e il rilascio di altro liquido urticante.
Nella maggior parte dei casi comunque, i disturbi (sintomi) scompaiono nel giro di qualche ora e non c’è bisogno di assistenza medica.