Allarme per il nuovo virus Marburg, i virologi “Arriva dalla stessa zona dell’Omicron”, ecco cosa sta succedendo

Siamo da due anni ancora in piena pandemia da Covid-19, il virus che si è diffuso praticamente in tutto il mondo, ed ecco apparire un nuovo spettro. Si chiama Marburg, ed è il virus che sta preoccupando i virologi, che avvertono “E’ altamente contagioso”. Ecco che sta succedendo.

Dopo il vaiolo delle scimmie, arrivano le segnalazioni di un nuovo virus da parte dell’ufficio per l’Africa dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che ha segnalato in Ghana due casi sospetti di questa malattia. Si chiama Marburg, ed è simile all’Ebola.

Virus Marburg (Fonte web)
Virus Marburg (Fonte web)

La conferma è arrivata dopo l’analisi preliminare dei campioni prelevati dai due pazienti (entrambi deceduti e non imparentati) ad Accra, la capitale del Ghana. Si tratta dei primi nel Paese e i secondi nell’Africa Occidentale, del virus Marburg, una febbre emorragica virale, altamente infettiva della stessa famiglia di Ebola. I sintomi sono mal di testa, rigurgito di sangue e dolori muscolari-

Sono in corso accertamenti, mentre l’Oms e le autorità locali stanno predisponendo il necessario per gestire un’eventuale epidemia. “Ciò che accade in un altro continente non può non riguardarci. Omicron 5 ne è la dimostrazione, si sta diffondendo quasi sincronicamente in tutto il mondo a causa degli spostamenti massivi di milioni di persone. Queste cose accadranno sempre di più“, ha spiegato Carlo Federico Perno, virologo clinico e responsabile della Microbiologia e Diagnostica di Immunologia all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

L’infezione si trasmette con il contatto con sangue infetto e altri fluidi o tessuti corporali, le superfici e i materiali infetti. Viene trasmesso alle persone dai pipistrelli della frutta. La maggior parte dei pazienti sviluppa gravi segni emorragici entro 7 giorni. I tassi di mortalità per Marburg nei focolai passati è stata tra il 24% e l’88%. L’OMS ha spiegato che non esistono vaccini o terapie antivirali approvati per il trattamento del virus, ma “Sono in corso di valutazione una serie di possibili trattamenti, tra cui emoderivati, terapie immunitarie e terapie farmacologiche“.

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