Brad Pitt, uno degli attori più amati degli ultimi anni, ha lanciato un allarme attraverso le pagine della rivista GQ, raccontando il terribile disturbo del quale soffre e che lo sta costringendo a restare chiuso in casa. “Nessuno mi crede”, ha spiegato l’ex marito di Angelina Jolie. Vediamo cosa sta succedendo.
Brad Pitt si è aperto al pubblico con questa confessione choc, che ha lasciato tutti senza parole. Pitt ha spiegato di essere malato dal 2013, e di essere preoccupato del fatto di aver dato in passato l’impressione di risultare distaccato, a causa del disturbo di cui soffre.
Brad Pitt ha lanciato un grido di dolore “Non riconosco i volti delle persone, nessuno mi crede! Voglio incontrare un’altra persona che ne soffre“. L’ex marito di Angelina Jolie ha rivelato di soffrire di questo disturbo neurologico ma che nessun medico, al momento, glielo ha diagnosticato. Si chiama prosopagnosia, e provoca l’impossibilità in chi ne soffre, di riconoscere i volti delle persone.
Prosopagnosia, la cecità facciale che aliena dal mondo
Anche chiamata cecità facciale, la prosopagnosia spesso colpisce le persone dalla nascita e di solito è un problema che una persona ha per la maggior parte o per tutta la vita. Alcune persone con prosopagnosia non riescono a riconoscere determinate espressioni facciali, giudicare l’età o il sesso di una persona o seguire lo sguardo di una persona. Altri potrebbero non riconoscere nemmeno il proprio volto allo specchio o nelle foto, ma anche di non riconoscere oggetti, come luoghi o automobili.
Come accaduto allo stesso Pitt, la malattia può avere un forte impatto sulla vita di tutti i giorni. Una persona con prosopagnosia può evitare l’interazione sociale e sviluppare un disturbo d’ansia sociale. Seguire la trama di film o programmi televisivi può essere quasi impossibile per qualcuno con prosopagnosia perché fatica a riconoscere i personaggi.
Secondo quanto spiegato dal Center for Face Processing Disorders, esistono 2 tipi di prosopagnosia: prosopagnosia dello sviluppo (in cui la persona non rileva danni cerebrali), e la prosopagnosia acquisita (quando la persona sviluppa prosopagnosia dopo un danno cerebrale, spesso a seguito di ictus o trauma cranico). La ricerca ha scoperto che molte più persone hanno la prosopagnosia senza avere danni cerebrali (prosopagnosia dello sviluppo) di quanto si pensasse all’inizio.
Come si può affrontare questo disturbo
La medicina afferma che non esiste un trattamento specifico per la prosopagnosia, ma i ricercatori stanno continuando a indagare sulle cause della condizione e sono in fase di sviluppo programmi di formazione per aiutare a migliorare il riconoscimento facciale.
Come spiegato dal Center for Face Processing Disorders, si pensa che le strategie compensative che aiutano con il riconoscimento della persona, o le tecniche che tentano di ripristinare i normali meccanismi di elaborazione del volto, possano funzionare per alcune persone con prosopagnosia evolutiva o acquisita.
Molte persone con prosopagnosia sviluppano strategie compensatorie per aiutarle a riconoscere le persone, come riconoscere la voce, i vestiti o il modo in cui camminano.