Ogni 8 luglio si celebra la Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo, dedicata a tutti i caduti del mare. Le acque, da sempre, sono viste come affascinanti e spaventose allo stesso tempo. Il mare nasconde tanti segreti e in pochi sono a conoscenza del pericolo sommerso nelle nostre acque.
Oggi si celebre la Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo: un’occasione per riflettere sulle disuguaglianze e sullo sfruttamento scellerato delle risorse naturali, oltre che per ricordare i caduti in mare. L’iniziativa è promossa da Earth Day Italia, Ancislink e Asc-Coni, con il sostegno della Marina Militare Italiana, ed il suo slogan è “Un mare di pace”, un augurio che si fa sempre più necessario.
Come spiegato dal presidente di Earth Day Italia Pierluigi Sassi, la Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo ha lo scopo di puntare i riflettori sul modo in cui lo sfruttamento delle risorse della terra si collega direttamente alle guerre e, di conseguenza, alla povertà e disperazione e alle successive migrazioni. Milioni di persone sfidano la sorte imbarcandosi nella speranza di avere un futuro migliore. L’iniziativa ha lo scopo di sviluppare dei progetti di solidarietà per i migranti e di portare ad una maggiore sensibilizzazione.
Il mare è sempre riuscito ad essere affascinante e spaventoso allo stesso tempo: la bellezza delle onde nasconde l’ignoto e la potenza dell’acqua, contro cui nessun essere umano può fare nulla. La Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo vuole proprio ricordare i caduti in mare: milioni di migranti, ma anche pescatori e marinai, alla ricerca di un destino più roseo.
Il Marsili: un gigante nascosto nel Mar Tirreno
È impossibile conoscere tutti i segreti del mare. Ma alcuni, col passare degli anni, tornano a galla. È il caso del Marsili, vulcano sommerso nel Mar Tirreno, tra Palermo e Napoli. Le nostre acque nascondono il più grande vulcano sottomarino d’Europa: lungo circa 70 km e largo 30, si estende su un’area di circa 2.1000 km quadrati.
E non è l’unico presente nel Mar Tirreno. Esistono altri vulcani, di dimensioni gigantesche, che devono ancora essere studiati approfonditamente. Tra questi spiccano il Vavilov, il Magnaghi ed il Palinuro, ai quali si aggiungono i più piccolo Eolo, Sisifo, Enarete e Glauco.
Il dibattito intorno alla pericolosità del Marsili è tutt’ora acceso. Questo è ancora attivo ed è stato inserito nella lista dei vulcani sottomarini pericolosi insieme al Magnaghi, al Vavilov e al Palinuro.
L’ex presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, nonché sismologo, Enzo Boschi ha espresso la sua preoccupazione al riguardo, affermando che il Marsili potrebbe “entrare in eruzione in qualsiasi momento”. Il rischio, in tal caso, sarebbe un maremoto di proporzioni inaudite, in grado di danneggiare le coste delle regioni meridionali.