Ogni anno nel mondo vengono gettati in mare 8,8 milioni di tonnellate di plastica, soprattutto monouso. Una delle forme di inquinamento da plastica più dannose è costituita dalle reti da pesca abbandonate in mare: gli scienziati stimano che ogni anno più di 650.000 animali marini muoiano o siano feriti gravemente dopo essere rimasti intrappolati in attrezzature da pesca.
In mancanza di alternative, gran parte delle reti da pesca usurate sono state buttate direttamente negli oceani. Ora però c’è un modo per poter evitare questi disastri ambientali, e riciclare le reti inutilizzate in un modo davvero sorprendente. Ecco di cosa si tratta.
Si chiama NetPlus ed è realizzato a partire dalle reti da pesca gettate via e raccolte nelle comunità di pescatori del Sudamerica. Le reti sono smistate, pulite e tagliate in Cile, quindi trasformate in pellet di nylon 100% riciclato, chiamato appunto NetPlus. I pellet possono poi essere trasformati in prodotti, componenti o fibre di plastica fusa.
La possibilità di avere un’alternativa sostenibile alla plastica di primo utilizzo, rappresenta per le aziende un modo per partecipare alla salvaguardia del pianeta, come accade a Patagonia, l’azienda tessile statunitense specializzata in abbigliamento sportivo e da esterni fondata nel 1973 in California.
Patagonia è un marchio conosciuto per il suo logo, la sagoma del monte Fitz Roy (che si trova al confine tra Cile e Argentina in Patagonia), che utilizza NetPlus in numerosi prodotti, dalle visiere dei cappellini ai componenti per biciclette Trek , dalle sedie da ufficio fino addirittura ai giochi sostenibili.
Con la collaborazione del partner Bureo, e l’aiuto di pescatori locali sulle coste del Sud America, le reti vengono raccolte e trasformate in materiale NetPlus®. Questo contribuisce a proteggere la fauna, garantisce alle comunità di pescatori un reddito extra e riduce la dipendenza dai combustibili fossili utilizzati per realizzare la plastica.
Sul sito di Patagonia esiste la linea dedicata alla produzione di capi sia per uomo che per donna, realizzati con il nylon riciclato NetPlus. L’azienda spiega che trasformando le reti da pesca in visiere per cappellini, possiamo contribuire a evitare che oltre 35 tonnellate di rifiuti in plastica finiscano quest’anno in mare. “Ciò che una volta era destinato a finire in discarica, adesso è qualcosa che puoi indossare per sempre“.