Ponza è la più famosa dell’arcipelago delle isole Ponziane, nel mar Tirreno, di cui fanon parte Palmarola, Gavi e Zannone. L’isola è caratterizzata dalla bellezza della sua macchia mediterranea e delle coste, famose per le sue splendide spiagge come Chiaia di Luna e Frontone tra le più famose.
L’isola di Ponza in estate è letteralmente presa d’assalto dai turisti, e i traghetti partono da Formia, Terracina, San Felice Circeo, Anzio e Napoli. Come ogni isola, il mare e le coste sono la caratteristica principale per chi le visita, ma Ponza ha un piatto forte che in pochi conoscono.
Ponza non è solo mare, luna, bagni, calette, passeggiate e tramonti. Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha introdotto tra i prodotti agroalimentari tradizionali considerati espressione del patrimonio gastronomico-culturale italiano, tre tradizioni gastronomiche dell’Isola di Ponza: la trippa di mare, le uova di pesce e la parmigiana di palette di fico d’india.
Un successo che arriva anche grazie all’impegno delle associazioni del territorio in prima linea nel promuovere questo territorio dal punto di vista culturale e gastronomico. La notizia è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.42 del 20 febbraio 2020, quando è stata revisionato l’elenco nazionale dei PAT (prodotti agroalimentari tradizionali).
Tra le specialità di Ponza, si distingue questa particolare versione, unica nel suo genere, di parmigiana chiamata appunto Parmigiana di palette di fico d’India. La caratteristica e la storia di questo piatto ha le radici addirittura durante il periodo della guerra, quando non arrivando rifornimenti di materie prime dalla terra ferma, i ponzesi hanno dovuto trovare altri supporti nutrizionali.
Le palette di fichi d’India sono le pale giovani e morbide della pianta che, tolta la scorza verde, vengono messe a bollire per circa 20 minuti. Nella versione ponzese della parmigiana, le palette di fichi sostituiscono in pratica le melanzane, e vengono quindi cucinate assieme al pomodoro e il formaggio grattugiato (al posto della mozzarella, anch’essa difficile da trovare a quei tempi).
Come detto, alla parmigiana il Ministero ha unito la trippa di mare e le uova di pesce, come espressione di eccellenza gastronomiche del territorio. Un riconoscimento per il Lazio, che con i suoi 420 prodotti agroalimentari tradizionali risulta tra le prime tre regioni che si aggiudicano il numero maggiore di PAT, superato solo dalla Campania e dalla Toscana.