Con l’inizio dell’estate l’Italia si trova a fronteggiare un altro grave problema: l’invasione di alcuni pericolosi animaletti. Desta molta preoccupazione il velocissimo diffondersi in diverse regioni con conseguenze che potrebbero essere catastrofiche.
L’estate 2022 non è di certo iniziata per il meglio dal punto di vista climatico. Se il calmarsi dell’emergenza Covid-19 da una parte porta un po’ di respiro nella vita degli italiani, ci si è messo il caldo estremo a mettere la nazione in ginocchio.
Già dallo scorso maggio le ondate di altissime temperature hanno iniziato a provocare ingenti danni in diversi settori, oltre che prospettare una difficile stagione a venire. Basta pensare che negli ultimi giorni l’Arcivescovo di Milano ha indetto un’invocazione per la pioggia, unendo i fedeli per fronteggiare la siccità che ha colpito la zona.
Ma non è tutto, perché giungono preoccupanti le notizie riguardo alle invasioni di alcuni animaletti. Non parliamo dei soliti scarafaggi, che al primo calar delle serate estive iniziano ad infestare irrimediabilmente la maggior parte dei tombini delle nostre città. Questa volta il problema è anche più grave, perché si tratta di cavallette.
La Sardegna in questi giorni è stata afflitta da un’invasione record di questi insetti che stanno tragicamente intaccando trentamila ettari di terreno, distruggendo interi raccolti. Una vera “catastrofe biologica”, come la definisce Coldiretti, che sta affliggendo la regione.
Cosa succede in Puglia? Il pericolo viene dal mare del Salento
Le cavallette non sono le uniche a creare una situazione preoccupante con l’arrivo della bella stagione. Probabilmente proprio i cambiamenti climatici – che stanno comportando un riscaldamento fuori dal comune – sono i responsabili anche di un altro pericolo, che questa volta viene dal mare.
Spostandoci in Puglia infatti, la situazione rimane drammatica proprio nella zona che interessa la costa salentina Ionica. Un’incredibile invasione di meduse si sta manifestando in tutta l’area, riempiendo le acque di tentacoli lunghissimi e fortemente urticanti per gli esseri umani. Il suo nome scientifico è Pelagia noctiluca ma viene chiamata in inglese più comunemente “Malva Stinger“.
La sua caratteristica particolare è di emettere una fortissima luminescenza che si nota naturalmente di notte, e proprio questo fenomeno ha permesso a moltissimi frequentatori delle spiagge di segnalarne la presenza. Questo tipo di medusa è diffusa principalmente in zone caratterizzate da climi tropicali e da mari caldi, pertanto tutto lascia pensare che anche la sua presenza in Salento sia dovuta al cambiamento climatico.
L’aspetto più preoccupante in questo caso, oltre che quello relativo ai bagnanti, è proprio rispetto alla pesca. L’invasione della Pelagia mina fortemente la possibilità di attraversare il mar Ionio in tutta tranquillità e dunque di lavorarci. La speranza però è, come sostengono gli esperti, che si tratti di un fenomeno ciclico, destinato presto a scomparire.