Il caffè è la bevanda in assoluto più consumata e più amata in Italia. Se si pensa all’Italia, si pensa al caffé. Al caffé sono state dedicate canzoni, storie, poesie, insomma…è una vera e propria istituzione. Ma che succede se ci piace ma non possiamo più berlo? Vediamo tutte le alternative possibili.
Il caffé è una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea, parte della famiglia delle Rubiacee, un gruppo di angiosperme che comprende oltre 600 generi e oltre 13 mila specie.
In Italia bere il caffé è un’abitudine quotidiana, ma anche di più. E’ un vero e proprio fenomeno sociale, l’occasione per incontrarsi, fare una pausa e quattro chiacchiere. Il consumo pro-capite di caffé nel nostro paese si attesta vicino ai 6 kg annui, e tra le più diffuse specie di caffé ci sono l’arabica e la robusta.
Si pensa che la storia del caffè risalga al Medioevo, e per molto tempo venne chiamata “la bevanda del diavolo” per il suo effetto eccitante sull’organismo, tanto che diversi governanti cercarono di boicottarne l’utilizzo. La differenza la fa la quantità di caffeina contenuta, che varia a seconda della miscela: nella qualità Arabica è di circa 0,8-1,4%, mentre nella Robusta varia tra 1,7 e 4%.
Le alternative al caffé
Purtroppo gli effetti collaterali del caffé non permettono a tutti di poterne godere, come ad esempio a chi soffre di problemi dell’apparato digerente, o pressione alta. Per chi ama particolarmente questa bevanda, o è abituato a prenderla quotidianamente, doverne fare a meno diventa un problema. Vediamo dunque le alternative possibili.
Il Caffè verde deriva dagli stessi chicchi di caffé, ma senza che questi siano sottoposti a tostatura. Non tutti sanno, infatti, che il colore originale dei chicchi di caffé è verde, e che il classico colore scuro col quale li conosciamo, altro non è che il processo di tostatura al quale sono stati sottoposti. Il caffé verde ha una minore dose di caffeina, e poteri antiossidanti, e si trova facilmente sia in bustine che in capsule. Ha un sapore meno forte rispetto all’espresso.
Ginseng e caffé d’orzo sono forse le bevande che si bevono maggiormente in alternativa al caffé classico. Il ginseng aiuta a mantenere le energie, ed aiuta fegato e sistema immunitario, ma la quantità eccessiva di zucchero contenuta non lo inserisce tra le bevande più consigliate. Più consigliabile il caffé d’orzo, che si ottiene dall’infusione di orzo tostato e macinato, e che non contiene tracce di caffeina.
Rimanendo nell’ambito delle bevande che “ricordano” il caffé, c’è il meno conosciuto Caffè di cicoria, estratto dalle radici della Cichorium Intybus, pulite, essiccate e sottoposte a torrefazione. Questa bevanda aiuta le funzioni digestive, e per effetto della tostatura ha un sapore che può ricordare il caffé, ma molti sentono il sapore amarognolo della cicoria.