Una grande novità che arriva nel mondo delle app ci permetterà di contribuire a combattere un problema che affligge milioni di persone ogni giorno in questo periodo. L’invito ad utilizzarla arriva direttamente dall’Istituto Superiore di Sanità e spiega alla perfezione come collaborare con il progetto.
Arriva l’estate e con essa arrivano anche le vacanze, il mare o la montagna, il relax e un po’ di svago.
Non solo questo però, perché come abbiamo già avuto modo di vedere in queste ultime settimane, la bella stagione porta con sé anche un bel po’ di disagi.
A partire dal clima che diventa sempre più torrido con caldi che hanno già sfiorato cifre record e che ci lasciano immaginare ciò che ancora ci aspetta. E con il caldo arrivano anche alcuni dei classici fastidi con cui ci troviamo a combattere annualmente: uno su tutti le zanzare.
Le zanzare sono degli insetti tendenzialmente infestanti dell’ordine dei Ditteri, che possono diventare particolarmente pericolosi perché diventano veicolo di malattie e virus. Nella “migliore” delle ipotesi invece, come ben sappiamo, ci lasceranno sul corpo una serie di punture che provocheranno prurito e irritazioni difficilmente sopportabili. Ma come ha deciso di intervenire quest’anno l’Istituto Superiore di Sanità per arginare questo problema?
I cittadini aiutano i ricercatori a tracciare le zanzare: usiamo l’app Mosquito Alert
Come abbiamo imparato a vedere durante il periodo più intenso del Covid-19, la ricerca sta puntando sempre più sulla tecnologia per collaborare con i cittadini nella risoluzione di problemi legati alla salute.
Questa volta è proprio lo stesso ISS a lanciare la notizia di una nuova trovata che potrebbe aiutarci a combattere le infestazioni estive di zanzare.
Si chiama Mosquito Alert ed è l’applicazione a riconoscere le varie tipologie di zanzare e soprattutto a segnalarne la presenza. Tramite segnalazioni volontarie, come si legge sul sito ufficiale, i cittadini saranno in prima linea per fornire dati utili che passeranno direttamente nelle mani di una task force di ricercatori.
Attraverso l’applicazione, che in realtà è nata in Spagna ed approdata in Italia già nel 2020, si potranno inviare foto di zanzare o di punti di acqua stagnante come i tombini, luoghi potenzialmente riproduttivi. Il nostro paese dunque in questo modo potrà davvero mettersi in gioco e dare manforte nell’arginare un problema così fastidioso come la presenza di questi insetti. Naturalmente l’app sarà scaricabile gratuitamente e sarà nostro stesso interesse utilizzarla, perché a volte una zanzariera non basta.