In Italia è allarme siccità, e le Regioni sono pronte a chiedere lo stato di emergenza durante la Conferenza delle Regioni domani mercoledì 22 giugno. Allarme rosso per il Po, ma anche per molti fiumi nel resto del paese, dove si sono anche verificati degli eventi incredibili. Vediamo cosa è successo a Roma.
Un giugno bollente, quello che stiamo vivendo. L’Italia è nella morsa di un caldo anomalo, al punto che in alcune regioni sono già partiti i razionamenti e le raccomandazioni a evitare gli sprechi.
Il Po, il fiume più importante d’Italia, ha toccato i livelli più bassi da oltre 70 anni. E domani è prevista la Conferenza per affrontare l’allarme caldo.
Il caldo sta mettendo a dura prova gran parte dello stivale. I fiumi sono i primi ad essere monitorati, e soprattutto i primi a segnalare la situazione d’allarme. A Roma la situazione, seppur sotto controllo, rischia comunque di bissare la crisi idrica del 2017, se nelle prossime settimane le cose non miglioreranno.
Il piano d’allerta anti siccità è pronto, e prevede una serie di misure antispreco come il riuso delle acque depurate, il razionamento dell’acqua potabile di notte e la chiusura dei nasoni. Intanto la mancanza di piogge continua a provocare l’abbassamento del livello del fiume Tevere, che dai 4,50/5,70 metri di media è arrivato a poco oltre 1 metro.
Dal Tevere riaffiora un pezzo storico
Siamo all’altezza di Ponte Vittorio Emanuele II, prima di Castel Sant’Angelo, e la secca del fiume regala un pezzo storico che in questi giorni si vede benissimo riaffiorare dal Tevere. Sono i resti dell’antico Ponte Neroniano, costruito sotto l’imperatore Nerone nel I secolo.
Il ponte è anche chiamato Trionfale o Vaticano, perché vi passavano i Trionfatori di ritorno a Roma per le vittorie sulle Provincie sottomesse alla Repubblica Romana. I resti in elevato dei piloni furono demoliti nel XIX secolo per facilitare la navigazione, ed oggi questi si possono vedere affiorare dalla secca, da entrambe le sponde del fiume.