Roma è la città della storia e delle leggende, che nei secoli sono state tramandate dal popolo e dai racconti di libri. Storie che riguardano alcuni personaggi o fatti realmente esistiti, sono ancora vivi nella capitale ed i suoi abitanti, alcuni dei quali giurano di aver assistito ad eventi incredibili. Ecco cosa può succedere se vi trovate in questi luoghi.
Su Roma e le sue leggende si è detto molto, e sono veramente molte le storie arrivate fino ai giorni nostri.
Tra i tanti personaggi oscuri, che hanno vissuto a Roma, c’è la “Pimpaccia”, che molti romani conosceranno, attorno alla quale ruota un’incredibile storia.
La leggenda del fantasma e cosa si deve fare se si incontra…
La Pimpaccia altri non era che Donna Olimpia Pamphilj, soprannominata così in senso dispregiativo dai romani, che non la vedevano di buon occhio per la sua scaltezza, avidità e crudeltà. Sul conto di Donna Olimpia le voci sono state svariate, tra le quali addirittura di essere l’amante del papa Innocenzo X, suo cognato.
Il fatto che poi, secondo i racconti, bisognasse passare per lei prima di intercedere col Santo Padre, alimentò l’odio nei suoi confronti da parte del popolo. Ma quando il pontefice morì, Donna Olimpia perse il suo potere e fu costretta all’esilio dal successore Alessandro VII.
Donna Olimpia organizzò la fuga da Roma su un carro trainato da quattro cavalli, che riempì di due casse di oro ecclesiastico. Fuggì a Villa Pamphilj, per poi ritirarsi successivamente nel viterbese dove morì qualche anno dopo per la pestilenza.
Ma Donna Olimpia non ha mai lasciato Roma, perché secondo la leggenda il suo fantasma ai aggira nelle zona tra Piazza Navona, Ponte Sisto, Piazza San Pietro e Trastevere. Alcuni testimoni nel tempo, hanno giurato di aver incontrato il fantasma della Pimpaccia spaventandoli con la sua risata agghiacciante.
In particolare si narra che sia possibile incontrarla nelle notti di plenilunio ed ogni anno il 7 gennaio, mentre sfreccia sulla sua carrozza a tutta velocità, con un cocchiere senza testa e dalle ruote infuocate, attraversando Ponte Sisto fino a gettarsi nel Tevere.
Il fantasma, secondo i testimoni, si sporge dalla carrozza recitando parole demoniache verso chi la incontra, e secondo la tradizione per proteggersi dalla maledizione, bisogna evitare di guardarla, chiudere gli occhi e buttarsi a terra invocando la Madonna.