La Corrida è una tauromachia di antica provenienza, attualmente praticata prevalentemente in Spagna, Portogallo, e in diversi Paesi dell’America latina come Messico, Perù, Venezuela, Ecuador, Colombia, Costa Rica, Panama, Bolivia e anche nel sud della Francia. Oggi però una novità incredibile arriva dal Messico, vediamo cosa è successo.
La corrida esiste dai tempi antichi, ed è sempre stata associata alla cultura spagnola principalmente.
Gli spettacoli della corrida hanno sempre attirato folle di turisti, e da sempre hanno diviso l’opinione pubblica.
Il provvedimento arriva dal Messico, dove Jonathan Bass Herrera, primo giudice distrettuale in materia amministrativa, ha accolto un ricorso promosso dall’associazione civile Justicia Justa, che ha definito “degradante e crudele” il trattamento riservato ai tori durante le corride.
Il giudice messicano ha imposto la sospensione di tutte le corride nella famosa Plaza Mexico, l’arena di Città del Messico considerata la “plaza de toros” più grande del mondo, con una capienza di 50 mila persone.
Dal 2013 la corrida è già stata abolita in quattro Stati del Messico, e ora la decisione è definitiva anche a Città del Messico. Un colpo duro per i sostenitori e la macchina lavorativa dietro a questo spettacolo difeso da molti come una tradizione che ha 500 anni di vita.
Dall’altro lato è sempre più forte il movimento di coloro che ritengono questa pratica innaturale e ridicolizzante nei confronti dei tori. Il Messico con le sue 216 arene, è il secondo paese al mondo con il maggior numero di arene per corrida, 216, e tiene in media 800 spettacoli l’anno.
L’approvazione della legge, oltre a vietarne ogni tipo di spettacolo, prevede multe fino a circa 210mila euro per chiunque “organizzi, diffonda o partecipi a corride di tori o spettacoli simili che implichino il maltrattamento degli animali”.