E’ un luogo antico che vale la pena visitare, prima che sia troppo tardi

Siamo circondati da bellezze e storie che si tramandano e che spesso non conosciamo. Un viaggio nei luoghi più particolari ed unici del nostro Paese, ci porta a visitare una chicca del centro Italia, nella zona del Comune di Cittaducale, in provincia di Rieti. Un luogo con una caratteristica sorprendente.

Il Fondo Ambiente Italiano lo annovera tra i luoghi del cuore, e la presenta nel suo sito web ufficiale.

Chiesa di San Vittorino (foto web)
Chiesa di San Vittorino (foto web)

E’ un edificio religioso diroccato, situato nei pressi delle Terme di Cotilia, nel comune di Cittaducale in provincia di Rieti. Si tratta della Chiesa di San Vittorino, anche conosciuta come “la chiesa sommersa”, “la chiesa nell’acqua” o “la chiesa che sprofonda”.

L’edificazione della chiesa sui resti dell’antico tempio pagano si deve al fatto che, proprio in quel luogo, nel 96 d.C. subì il martirio san Vittorino di Amiterno. Sembra che, già nel IV secolo, nel luogo del martirio del santo sorgesse una piccola cripta, che per un certo periodo ospitò il sepolcro del santo.

Nel secolo successivo il suo corpo fu trafugato e trasportato nella chiesa di San Michele Arcangelo, ad Amiterno. La chiesa di San Vittorino fu eretta nel periodo in cui la piccola cripta lasciò il posto alla chiesa vera e propria, tra il Trecento e il Quattrocento.

L’aspetto attuale della chiesa risale a dei lavori di ampliamento che, come riporta un’iscrizione ancora leggibile sulla facciata, iniziarono nel 1608 e furono completati nel 1613. L’intervento di rifacimento fu voluto dal vescovo di Cittaducale, Pietro Paolo Quintavalle.

La Chiesa sull’acqua

Chiesa di San Vittorino (foto web)
Chiesa di San Vittorino (foto web)

Nell’Ottocento il terreno su cui era stata costruita iniziò a sprofondare e una sorgente sotterranea emersa dal pavimento allagò la chiesa, che pertanto dovette essere abbandonata. L’improvviso sinkhole fu dovuto alla superficialità della falda nel terreno dove la chiesa fu fondata (posta a soli 90 cm dal piano di campagna), e probabilmente innescato dal terremoto del 1703.

Negli anni Ottanta, in seguito al crollo del tetto, la provincia di Rieti eseguì dei lavori urgenti per rallentare l’inabissamento ed evitare ulteriori crolli. All’intervento doveva seguire il recupero completo dell’edificio, che tuttavia non venne mai eseguito. La chiesa è tuttora abbandonata e continua lentamente a sprofondare.

(FAI, Fondo Ambiente Italiano)

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