L’alimentazione estiva è basata su punti fermi, come la leggerezza ed il bisogno di reidratarsi il più possibile. L’arrivo della stagione estiva vede l’aumento del consumo di alcuni tipi di alimenti, tra i quali uno in particolare. Ma sapere da cosa è nato, sarà una sorpresa inaspettata.
Gli ultimi anni hanno visto un aumento esponenziale della vendita di gelati, prime fra tutti Spagna (+4%) e Polonia (+6%).
L’Italia è però prima nel mondo per numero di punti vendita sul territorio, con 39.000 gelaterie, e un fatturato di 2,8 miliardi di euro, che rappresenta il 30% del mercato europeo.
All’interno del mercato dei gelati, quello più consumato, soprattutto in estate, è senza dubbio il ghiacciolo. La parola già da sola regala un pò di refrigerio, ed è per questo che spesso viene consumato al posto di un pasto, quando il caldo è torrido e l’appetito viene meno.
Ma in pochissimi sanno come è davvero nato questo gelato. L’invenzione non è stata frutto di un progetto, ma è arrivata grazie alla scoperta casuale di un bambino americano di 11 anni. Il piccolo Frank Epperson, nel 1905 stava mescolando in un bicchiere l’acqua e la soda con un bastoncino. Per caso lascia questa limonata fuori dalla finestra, e la mattina dopo la ritrova completamente congelata, a causa del gelo notturno.
In pratica era nato il primo ghiacciolo con lo stecco, tanto che la mattina dopo il bambino cerca di mangiare incuriosito questo cubo di ghiaccio al sapore di limone. Nasce così la limonata, e l’idea viene brevettata il 9 ottobre 1923 da Harry Burst, collega di Epperson, che registrò il brevetto del gelato alla vaniglia in stick con copertura al cioccolato.
Il ghiacciolo arrivo in Italia nel secondo dopoguerra, insieme ai soldati alleati americani. Secondo i racconti, il prototipo del ghiacciolo aveva anche un nome, Popsicle, e il marchio fu poi acquistato da un’azienda americana, che produsse i primi gusti del ghiacciolo.