Stromboli, l’isola con l’unico vulcano attivo delle Eolie, ed una delle isole più amate d’Italia, è al centro di una catastrofe naturale. Da mercoledì 25 maggio, dopo l’incidente causato durante le riprese di una fiction, l’isola è per metà coperta di cenere. Flora e fauna distrutte. Ecco cosa è successo.
L’incendio si è sviluppato durante le fasi di preparazione di una scena che avrebbe dovuto essere girata poco dopo dal regista Marco Pontecorvo.
“Sull’isola non c’è più un filo d’erba, è un miracolo che non ci siano vittime”, ha detto il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, pronto a chiedere lo stato di calamità naturale.
La scena dalla quale è scaturita la catastrofe, prevedeva la fuga di una bambina dalla sua casa, alla vista di un bagliore rosso dalla finestra. L’incendio che doveva rappresentare, è stato ricostruito con un fuoco acceso, che a causa del vento di scirocco che soffiava, è finito fuori controllo e si è allargato senza sosta.
“Nella sceneggiatura che ci hanno inviato dalla produzione per la fiction Protezione civile della Rai non ci avevano detto che avrebbero appiccato un piccolo fuoco durante le riprese” ha dichiarato al quotidiano La Sicilia l’ingegner Salvo Cantale, responsabile emergenza dei Vigili del fuoco della Regione siciliana.
A confermare la presenza del fuoco sul set, c’è la scena rappresentata dal copione: “Marina apre gli occhi, intorpidita. Nella villetta c’è una strana luce rossastra. Il vulcano prorompe in un altro boato, che subito sveglia la ragazza di soprassalto…con orrore, nota che la casa è circondata dalle fiamme”.
Il regista Marco Pontecorvo si dichiara “distrutto, devastato, angosciato. Non erano in atto riprese ma solo la preparazione per la scena da girare poco dopo”. Mentre si cerca di risalire alle responsabilità, restano i dati del devastante incendio, che sono stati già quantificati in 50 milioni di euro.
Oltre 6 ettari di macchia mediterranea incenerita, e paura per la tenuta del terreno del vulcano, con rischio di frane e smottamenti in caso di pesanti piogge. Danni alle case, e turismo a rischio.