Quando parliamo di fobie, parliamo di una “paura angosciosa a carattere patologico”. Le paure sono classificate dalla A alla Z, ma riuscire a definirle con un numero preciso è molto difficile, perché sono in continuo aggiornamento. Esistono fobie diffuse, delle quali si conoscono cause ed eventuali rimedi, ma alcune sono davvero rare, e forse nemmeno si immagina che possano esistere.
“La fobia è una paura opprimente sviluppata nei confronti di un oggetto, un luogo, una situazione, una sensazione o un animale“.
Caratteristica delle fobie è la sensazione di avvertire un pericolo imminente, spesso alterato o irrealistico, verso l’oggetto o la situazione scatenante.
Si chiama “Geniofobia”, ed è la paura del mento. Il mento in anatomia è definito come “la parte antero-inferiore della faccia, situata al di sotto del labbro inferiore, formata dalla protuberanza mentoniera del corpo della mandibola, il cui punto più sporgente (detto punto mentoniero) costituisce uno dei più importanti punti craniometrici”.
Il mento è una caratteristica unica della nostra specie, non era cioè presente in tutte le specie di ominidi precedenti alla nostra. Si è sempre pensato che avesse un ruolo durante la masticazione, ma secondo uno studio della University of Iowa, pubblicato sul Journal of Anatomy, l’ipotesi più probabile è che sia legato ai mutamenti della fisionomia umana in seguito ai cambiamenti del nostro stile di vita.
Questo sarebbe accaduto quando l’uomo ha smesso di vivere come cacciatore solitario, ed ha iniziato a formare gruppi sociali; siamo tra gli 80mila e i 60mila anni fa. Secondo gli scienziati, l’essere passati ad una vita meno bellicosa, avrebbe diminuito i livelli di testosterone, provocando quindi un cambiamento nei lineamenti, tra i quali la comparsa della protuberanza conosciuta come “mento”.
Una caratteristica del mento, diventata famosa nella storia, è il famoso “mento asburgico“, una particolare patologia malformativa ereditaria di origine genetica, che ha caratterizzato molti membri della Casa d’Asburgo. Studi sul dna, hanno correlato il fenomeno ai frequenti matrimoni tra consanguinei.
Durante lo studio americano, i ricercatori hanno misurato le proprietà meccaniche del mento legate alla masticazione, su un gruppo di 40 persone di età tra i 3 e i 20 anni. Secondo i risultati, il mento non svolge alcun ruolo funzionale.
La fobia del mento
Il mento però, non è esteticamente uguale per tutti. Quando il mento è sporgente verso l’esterno, si parla di prognatismo mandibolare. Ci sono diverse tipologie di mento, ed è possibile anche ricorrere a interventi estetici di vario genere, come ha specificato la Londei Clinic.
In presenza di un mento piccolo, si può intervenire con la Mentoplastica Additiva, cioè l’aumento del volume del mento attraverso l’inserimento di una protesi; con quella riduttiva si può ridurre quello sporgente. Per il doppio mento si ricorre ad una mini liposuzione. In alcuni casi si può arrivare alla chirurgia maxillo-facciale.
Questo elemento del nostro viso, incredibilmente per alcune persone può diventare un fattore di disturbo, fino ad essere classificato come vera e propria fobia. Si chiama Geniofobia, ed è definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata del mento.
Capire da dove scaturisca, così come curarla, resta come tutte le fobie una questione da affrontare con una persona specializzata, ed un’analisi personalizzata del caso.