Un disegno fatto a mano, su un foglio, un diario. Mettere nero su bianco sulla carta sembra oggi un qualcosa di raro, quasi lontano, se pensiamo che ormai si fa tutto in maniera digitale. Su quei fogli è impresso un momento, una storia, che spesso nemmeno sappiamo quale tesoro incredibile ed unico racchiudano.
L’abitudine di tenere un diario è purtroppo quasi passata, soprattutto per le nuove generazioni, che usano prevalentemente computer e cellulari.
Eppure negli anni passati, tutto si metteva lì, su quelle pagine che custodivano ogni pensiero, fatto, o segreto.
Potremmo dire che esistono diari e diari, se ci riferiamo a chi li ha scritti, ma sarebbe un errore. Ogni diario, ogni cosa che esce da una persona, è comunque un qualcosa di unico e personale. Un mondo da rispettare. Nel passato, tutto si raccontava sui fogli di carta.
Spesso vengono ritrovati oggetti appartenuti a personaggi famosi, spesso anche dopo la loro morte, e in maniera fortuita. Trovare un diario, nello specifico, vuol dire entrare nel mondo più profondo, scoprire cose nuove, e a volte anche incredibili.
In questo caso, dopo il ritrovamento, questa raccolta personale è stata pubblicata, ed appartiene al genere del diario intimo, ovvero una memoria privata non destinata al pubblico. Parliamo de “Il diario di Frida Khalo. Un autoritratto intimo“.
Le immagini potenti che rivelano i tormenti
Questo diario illustrato racconta gli ultimi tumultuosi dieci anni di vita di Frida Kahlo, l’artista messicana diventata leggenda, sia appunto come artista, che come modello femminile.
Il diario conta 170 pagine, dove si passa da una parte all’altra del grande e complesso universo degli anni dal 1944 al 1954. Su quelle pagine ci sono pensieri, poesie, racconti della sua visione del mondo e della vita che le aveva portato un incidente e una disabilità.
Il diario fu tenuto sotto chiave in Messico per mezzo secolo, e la sorpresa fu grande nello scoprire la sua parte più intima, quella di una donna che scriveva ignara che tutto sarebbe stato letto dal mondo intero anni dopo. Lo rivelano i forti colori, e le rappresentazioni dure come quella di sé stessa con la gamba incidentata.
Nel diario c’è la vita di Frida, con la costante presenza di Diego Rivera – l’artista messicano più importante del Novecento con il quale aveva una tumultuosa relazione. Ci sono note scritte, pensieri, ma soprattutto disegni e acquerelli- circa 70, tra cui numerosi autoritratti.