E’ l’argomento caldo di questi giorni, che coinvolge i cittadini di Roma. Si tratta dell’allarme peste suina africana, il cui “caso zero” è stato individuato nel parco dell’Insugherata. La Regione Lazio ha emanato un’ordinanza per contrastare la diffusione di questa malattia virale. Ma vediamo i veri rischi a cui si va incontro.
Da molto tempo a Roma si parla dell’allarme cinghiali, che i romani incontrano sempre più spesso per le vie della capitale.
Ma a preoccupare è stata la carcassa di uno di questi animali, rinvenuta in zona Nord-Ovest, dove è stata rilevata la presenza di peste suina africana.
La Regione Lazio ha emanato l’ordinanza che individua la cosiddetta “zona rossa” o “zona infetta”, che include una gran parte del quadrante nord-ovest della capitale, a partire dal Parco dell’Insugherata fino a zone centrali come via Cipro e Circonvallazione Clodia.
In tutta la zona è stata posta segnaletica per vietare ai cittadini di avvicinare e dare da mangiare ai cinghiali che eventualmente si incontrano; inoltre è stata vietata l’organizzazione di pic nic, eventi, e in generale assembramenti.
I pericoli per l’uomo
Secondo le indicazioni della Regione, è necessario anzitutto lavare le scarpe dopo che si è stati in uno dei parchi all’interno della zona rossa, ed anche igienizzare gli abiti. Attenzione anche quando si va a buttare l’immondizia, punto caldo per l’avvicinamento degli animali; per questo è stato deciso anche di recintare i cassonetti.
La peste suina africana è una malattia virale che colpisce principalmente cinghiali e suini, molto contagiosa e spesso letale. Il virus, arrivato nel sangue dell’animale, lo uccide in pochissimi giorni.
La malattia non è trasmissibile all’uomo, ma i rischi sono per gli allevamenti di suini che in caso di contagio dovranno essere abbattuti. Ciò significa non solo la drammatica perdita di vita per gli animali, ma anche ripercussioni sul mercato dei prodotti alimentari suini.
La malattia ha una forte e duratura resistenza, fino a 100 giorni, ma consumare carne suina non è pericoloso per l’uomo; il Ministero della Salute raccomanda, però, di evitare di mangiare carne suina cruda o poco cotta, e un corretto smaltimento dei rifiuti alimentari.