“Il tempo passato con i gatti non è mai tempo perso”. Questa frase è del padre della psicoanalisi, Sigmund Freud. I gatti censiti in Italia sono circa 3 milioni e 600 mila, ai quali bisogna aggiungere la folta popolazione di gatti randagi che come sappiamo si riproducono velocemente.
La compagnia di un gatto fa bene alla salute, perché migliora l’umore e di conseguenza diminuisce lo stress.
Come tutti gli animali, il gatto ha un suo modo di comunicare, ma c’è un particolare gesto che ha lasciato interrogativi in moltissime persone.
I curiosi comportamenti del gatto
Purina, che si occupa di prodotti per animali, ha stilato una lista curiosa ed utile sugli strani comportamenti del gatto, e come decifrarli. Non a caso questo è uno degli animali più misteriosi e furbi, un vero mondo da scoprire!
A prova di questo c’è il fatto che se un gatto nota che lo stai evitando (magari perché hai paura), è molto probabile che si avvicini per trovare un contatto, poiché l’atteggiamento di distacco gli sta dicendo che sei innocuo, quasi sottomesso.
Lui stesso, se incrocia un suo simile che considera superiore o più forte, si allontana e cerca di non avere con lui nessun contatto. Prova della grande intelligenza di questo felino, le cui razze considerate più sagaci sono il siamese e l’abissino.
Tra i comportamenti curiosi del gatto, ce n’è uno che resta ancora pieno di dubbi, e che a volte disturba anche alcuni proprietari. Perché il gatto ci mostra il suo sedere? Anzitutto ricordiamo che il gatto comunica attraverso delle sostanze che emette, i feromoni, impercettibili per l’essere umano.
Inizialmente i gatti mostrano viso e collo, ma se poi si girano, come spesso accade, e vi mostrano il “lato B”, significa davvero che si fidano. Vi stanno mostrando, infatti, il loro lato più vulnerabile, girandosi di spalle. Quando questo accade, il messaggio è quasi un saluto, un riconoscere una non aggressività.
Un’altra spiegazione, è il rimando a quando era cucciolo e mamma gatta usava leccare quelle zone per stimolare ed aiutare i piccoli a defecare; un insegnamento che ricorda, e che riporta sulla sua seconda mamma umana. Un segno di affetto e ringraziamento.