Paola Perego e la durissima lotta contro la malattia che le ha cambiato la vita: ecco cosa è successo, i dettagli della vicenda
Uno dei volti più amati del pubblico italiano che con i suoi programmi ha dimostrato sempre di essere una bravissima conduttrice e professionista dello spettacolo, in passato ex modella, dopo un anno di passerella ha avuto la possibilità di entrare nello show business televisivo ottenendo un contratto con Antenna 3 Lombardia affiancando i comici Ric e Gian e Teo Teocoli in Ric e Gian graffiti fino alla conduzione su Italia Uno nel 1984 del programma Autostop insieme a Marco Columbro: stiamo parlando della bellissima Paola Perego che, oggi insieme a Simona Ventura conduce Citofonare proprio su Rai 2.
Una carriera davvero brillante e sensazionale quella di Paola Perego che l’ha vista essere presente a numerosi programmi di molto successo soprattutto negli anni Novanta fra cui possiamo citare Premiatissima, Tutti i colori del cielo, Forum, Questione di feeling , Parliamone.. Sabato e Il filo rosso nel 2020.
Oltre la sua carriera professionale, ella è legata a sua sorella e con tutta la sua famiglia tanto da affermare: “Lei è quella saggia e io sono la testa calda. Quando eravamo piccole ero molto protettiva nei suoi confronti: graffiavo tutti quelli che le si avvicinavano”.
Inoltre, il suo volto è spesso associato a quello di suo marito, Lucio Presta, e spesso questa notorietà non è stata sfruttata a suo vantaggio poiché non è facile stare accanto ad una persona nota nel mondo dello spettacolo tanto da rivelare: “Perché mio marito che è una persona moralmente onesta, se deve proporre una persona per un programma non proporrà mai me. Motivo? Per la paura che pensino che mi proponga perché sono sua moglie”.
Paola, in un’intervista al Corriere della Sera ha svelato un dramma che ha vissuto sin dall’età di sedici anni: quello degli attacchi di panico.
Il dramma di Paola Perego
La donna ha sofferto il dramma degli attacchi di panico e, durante l’intervista a Corriere della Sera, ha svelato di sentirsi come all’interno di una bolla senza provare nessun tipo di emozione.
Nel dettaglio, ella ha rivelato: “Prendevo delle medicine e non parlo di quelle che si prescrivono oggi, che sono molto più leggere. Parlo di medicine che, pur di allontanare la sensazione di panico, appianavano tutto. Non riuscivo più nemmeno a piangere. Molti dei miei ricordi sono offuscati, come dentro una nuvola […] Oggi posso dirlo: prendevo benzodiazepine”.
Ha poi aggiunto di aver avuto spesso la sensazione di morire: “Avevo sedici anni quando la provai per la prima volta e prima che iniziassi il percorso di guarigione, con l’analisi, l’ho sperimentata tante volte. Avrei dovuto mostrarmi per quella che sono, ma erano altri tempi: se andavi dal medico e gli elencavi i sintomi quasi certamente lui diceva che avevi un esaurimento nervoso. Così nascondevo, camuffavo, sedavo. Nascondevo le medicine in camerino, nessuno doveva sapere che da un momento all’altro sarei potuta crollare”.